Opportunità di lavoro: pronte 320 mila nuove assunzioni in Campania
| di RedazioneIl mercato del lavoro in Campania sembra destinato a essere molto attivo nel periodo compreso tra il 2024 e il 2028. Secondo le previsioni, potrebbe esserci un bisogno di circa 320.000 nuove unità, che costituiscono l’8,4% delle nuove assunzioni previste in Italia durante questo periodo. Le risorse allocate con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza avranno un impatto significativo su queste previsioni.
La previsione
Il report sulle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine”, elaborato nell’ambito del Sistema informativo Excelsior, e realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro, ha evidenziato che la maggior parte di questo fabbisogno sarà dovuto alla necessità di sostituire i lavoratori che lasciano il mercato del lavoro. Si prevede che tale sostituzione rappresenterà il 80% nello scenario positivo e il 92% in quello negativo, per un totale di 2,9 milioni di unità nel quinquennio.
I ruoli più richiesti
Per quanto riguarda i settori privati e pubblici, il 41% del fabbisogno complessivo sarà per dirigenti, specialisti e tecnici (tra 1,3 e 1,5 milioni di unità). Le professioni commerciali e dei servizi assorbiranno il 19% del fabbisogno totale, mentre gli impiegati, gli operai specializzati e i conduttori di impianti rappresenteranno rispettivamente l’15%, l’11% e il 6%.
Competenze Stem
In termini di formazione, si prevede che circa il 38% del fabbisogno occupazionale riguarderà professioni che richiedono una formazione terziaria, come lauree o diplomi di istituti di istruzione superiore. Il 46% riguarderà invece persone con una formazione secondaria tecnico-professionale, come diplomi quinquennali e corsi di formazione professionale. In particolare, vi sarà una crescente domanda di professionisti con competenze Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics).
Queste previsioni indicano cambiamenti significativi nella struttura del mercato del lavoro, con un aumento delle professioni specialistiche e tecniche, nonché delle professioni impiegatizie, a scapito degli operai specializzati e dei conduttori di impianti.
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