Orrore in Cilento, gattino chiuso in busta e gettato in piscina
| di RedazioneUn gattino di pochi mesi, di colore nero, è stato trovato morto in una fontana. L’animale era stato chiuso in una busta di plastica e gettato nella fontana di piazza Agnese Passarelli, forse ancora vivo: è accaduto la scorsa notte a Rofrano, nel Cilento. A denunciarlo è stato Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista, che a nome di tanti gruppi animalisti ha chiesto che vengano inasprite le pene per chi maltratta e uccide gli animali.
«Una violenza del genere, su un animale indifeso, è sintomo di una personalità disturbata, in grado di fare del male anche alle persone. Per questo invitiamo chiunque sappia qualcosa a collaborare, anche in forma anonima. Chiediamo altresì al sindaco, Nicola Cammarano, di costituirsi parte civile nei procedimenti giudiziari che saranno avviati in caso di individuazione dei responsabili» – ha denunciato Rinaldo Sidoli – «Si tratta dell’ennesimo caso che pone l’accento anche sul dilagante fenomeno del randagismo in Campania: servono soluzioni urgenti da parte di tutte le istituzioni. Ricordiamo che “il Comune, nella persona del Sindaco è da ritenersi il responsabile del benessere degli animali presenti sul territorio comunale, rispetto ai quali vanta una posizione di garanzia”».
Non è la prima volta che, di fronte a episodi del genere, tanti gruppi animalisti chiedono che vengano stabilite pene più severe per chi maltratta gli animali. Rinaldo Sidoli, infatti, ha lanciato per l’ennesima volta un appello preciso: «Un disegno di legge contro chi commette crimini contro gli animali è già pronto, va solo approvato e per questo torniamo a sollecitare il Governo. Gli animali non possono più attendere altri rinvii: il contrasto alla violenza contro gli animali e maggiori tutele nei loro confronti sono previsti anche dal programma di governo del M5S e del Pd. A quanto pare, non si tratta di una priorità, e intanto chi commette questi crimini non va mai in carcere».
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