Ospedale Agropoli, sindaco punta il dito: «Non c’è volontà di riaprirlo»
| di Redazionedi Antonio Vuolo
«Se ci fosse stata la volontà, l’ospedale sarebbe stato già aperto», dice senza mezzi i termini il sindaco di Agropoli, Adamo Coppola, in merito alla mancata apertura del presidio sanitario Covid di Agropoli. Mancano il personale medico, ancora incompleto, e soprattutto mancano i pazienti, visto che il numero di contagi (per fortuna) è in netto calo. «Il nostro potrebbe essere un punto di riferimento a sud di Salerno liberando gli ospedali di Eboli, Vallo della Lucania e Polla , spostando semplicemente il personale medico dedicato che già opera su Vallo – aggiunge il primo cittadino – Nel caso di Vallo della Lucania sarebbe ancora più semplice essendo quello di Vallo della Lucania e Agropoli un unico presidio sanitario». Ma non solo visto che Agropoli attende di diventare pronto soccorso h24. «Non dimentichiamo che l’ospedale di Agropoli dovrebbe diventare un presidio di pronto soccorso h24, ma anche su questo fronte tutto tace», rincara la dose il primo cittadino. Non mancano però le proteste in città. Giovanni Basile, da sempre in prima linea con un Comitato cittadino per la difesa dell’ospedale di Agropoli, dice: «Ma se non ci fosse stata la Pandemia del Coronavirus, di cosa staremmo parlando ora? Se il Governatore De Luca avesse avuto a cuore le sorti della salute dei Cittadini Cilentani, avrebbe aspettato il CoronaVirus? L’ospedale entrerà in funzione qualora ci sia una Pandemia di ritorno in autunno. Pensate a come siamo messi qui nel Cilento, dobbiamo sperare che la Pandemia ritorni per poter avere il Diritto ad un ospedale aperto e poi chiuso». Dello stesso avviso anche l’attivista Roberta Oricchio, che aggiunge: «Oggi ci dicono che il Covid Hospital non aprirà perché non ci sono pazienti: se da un lato sono felice che non ci siano ammalati, dall’altro provo un immenso disgusto perché un ospedale deve funzionare sempre, non soltanto se ci sono ammalati». Anche il mondo ultras locale, intanto, si mobilita, preparando una protesta di piazza per il prossimo 30 aprile.
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