Ospedale Agropoli, continua la polemica. Roscia: «Senza chiarezza ci può scappare il morto»
| di Marco SantangeloNon si arresta la polemica attorno riapertura dell’ospedale di Agropoli del 10 maggio. In questi giorni, infatti, in molti si sono espressi sul discutibile nuovo volto che il nosocomio si presta ad avere. Televisione, politici e semplici cittadini hanno espresso il proprio disappunto. In particolare riguardo quella che, come ha definito lo stesso servizio andato in onda a Tagadà su La7, pare essere una trovata (forse) elettorale. Ma ad impressionare la comunità, principalmente, non sembrerebbero essere le nuove regole previste dal piano ospedaliero dall’Atto aziendale Asl, quanto la presunta strategia politico/elettorale con la quale è stata pubblicizzata la riapertura. In effetti in molti hanno pensato che Agropoli riaprisse il vecchio ospedale di una volta a tutti gli effetti ponendo fine al lungo calvario sanitario iniziato nel 2013. Allora il presidente della regione Campania era Stefano Caldoro ed il decreto commissariale 49/10 costrinse direttore generale Asl, Antonio Squillante, ad ordinarne la chiusura.
Il dubbio di Antonio Roscia, medico legale assicurativo ma da sempre impegnato anche in politica. Dopo essere stato per diverso tempo alla guida di Forza Italia Salerno è infatti diventato il nuovo coordinatore cittadino di Nocera Inferiore. Roscia si è espresso sulla riapertura mettendo in evidenzia un importante quesito, e cioè che la poca chiarezza fatta sulla riapertura dell’ospedale e dunque la confusione generale che ne è nata potrebbe portare a gravi conseguenze. Per quale motivo? E’ lui stesso a spiegarlo in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook. «Il pronto soccorso di Agropoli appena inaugurato – scrive Roscia – può gestire solo accessi in codice bianco e verde ovvero quelli senza urgenza o al massimo con piccoli problemi differibili. Per i codici giallo e rosso ovvero quelli seri: urgenze respiratorie, circolatorie, chirurgiche, ortopediche con possibile evoluzione peggiorativa o pericolo di vita o imminente pericolo di vita pregasi rivolgersi all’Ospedale di Vallo della Lucania o altro attrezzato. Questo il 118 lo sa – sottolinea il medico legale assicurativo – e smisterà il paziente a seconda del tipo di emergenza. Il problema è capire se lo sanno i cittadini, i quali non devono assolutamente portare ad Agropoli chi ha bisogno di soccorso vero, perché – conclude – senza chiarezza ci può scappare il morto».
Ovviamente, l’apertura di una struttura ospedaliera, al di là delle normative che dovrà rispettare, rimane pur sempre una bella notizia. Ma è soprattutto necessario sapere quali sono tali normative: l’ospedale di Agropoli è stato classificato, secondo l’Atto Aziendale Asl, come una struttura di area disagiata. L’ospedale sarà dotato di reparto medicina generale con 20 posti letto. Saranno effettuati interventi chirurgici in ‘day surgery’ o ‘week surgery’. Disporrà, ovviamente, di una propria squadra di infermieri e medici. Avrà un laboratorio di analisi, Tac e radiologia.
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