Otto giorni di cammino e 13 paesi: ‘Cilento Accuvato’ sulle tracce di San Nilo
| di Antonio VuoloSi è concluso da poco più di una settimana l’ultimo progetto di Cilento Accuvato dedicato alla promozione del turismo sostenibile. Ivan Agostino, guida ambientale escursionistica Assoguide, ha deciso di percorre dopo il Cammino di Santiago, il Cammino cilentano di San Nilo in otto giorni per un totale di 104 km e tredici paesi attraversati.
“Il progetto, nella sua semplicità, ha avuto come obiettivo il contrasto allo scetticismo di cui troppo spesso sono vittime nella nostra zona iniziative come i Cammini o il turismo sostenibile in generale, fonte invece di opportunità di sviluppo e business” spiega Ivan, che ha raccontato sui canali social di Cilento Accvuato in maniera molto spontanea ed autentica con un diario giornaliero oltre che con le stories il suo viaggio, i luoghi, gli incontri con le persone che hanno ideato e animano il Cammino, l’incontro con altri camminatori.
“L’incontro con le persone, con i protagonisti del cammino, – ci confida Ivan – è stata la parte più bella del progetto. Il Punto di forza di noi cilentani è l’accoglienza e ne ho avuto riprova in questo cammino. Di paese in paese, partendo da Sapri, passando per Torraca, Morigerati, Caselle in Pittari e tutti gli altri paesi del cammino è stato un crescendo di emozioni”.
“Ad esempio vi racconto di quando siamo arrivati a Montano Antilia dove non potevamo immaginare un’accoglienza tanto speciale e tanto movimentata! – prosegue nel suo racconto Ivan – Per questo devo ringraziare Antonella del B&b Marsilio. Ad accompagnarci nella visita Andrea che ci guida in un tour urbano di Montano, facendoci vedere tante piccole particolarità inaspettata, iniziando dall’antica caffetteria, la Scala Santa, l’i-phone antico e tanto altro. Finito il tour urbano ad accoglierci il sindaco Trivelli e le signore dell’associazione Mamma Insieme. Il tour è continuato ad Abatemarco con una super sosta culinaria. Melanzane m’buttunate, minestra strinta, melanzane grigliate, melanzane a parmigiana, torta, vino…insomma sembrava una sagra”.
Ma non è stato l’unico incontro che la giovane guida ricorda con piacere. “Il primo a Caselle in Pittari, dove viene a fare qualche passo con noi Settimio Rienzo, l’ideatore del Cammino di San Nilo, nonché scrittore della Guida. Ci offre il caffè e partiamo. Già dai primi passi capiamo che non sarà una tappa come le altre. Settimio ci racconta la nascita dell’idea, le difficoltà nella realizzazione, ma soprattutto leggo nei suoi occhi la soddisfazione nel vedere tanti pellegrini camminare insieme sul Cammino. Ci fermiamo a Vadde Strazze, ci firma la guida e lo ringraziamo per averci fatto da Cicerone” sottolinea Ivan Agostino.
“Arrivati a Rofrano la sera, scopriamo che le sorprese non sono finite. Andiamo a cena per assaggiare i triddi (tra l’altro eccezionali) e vengono a farci visita Carlo e il figlio Renato. Carlo ha praticamente tracciato tutto il cammino, dall’alto della sua esperienza da guida di oltre 35 anni. È stato un incontro illuminante e pieno per me. Ho cercato di sfruttare ogni singolo secondo per carpire racconti, storie e tante verità sulla vita. Vedere persone che sono mosse da così tanta passione, riempie il cuore di gioia e ti sprona a dare sempre il massimo. Mi ha regalato anche un bastone di Erice personalizzato con il mio nome!” evidenzia ancora il giovane esploratore, che poi conclude: “Questi sono soltanto due bei episodi di un Cammino che ne è stato pieno e per questo desidero ringraziare tutti i proprietari delle strutture che ci hanno ospitato durante il nostro viaggio, sono stati oltre che un rifugio per noi una volta arrivati in paese, soprattutto dei punti di riferimento per tutte le nostre necessità”.
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