Padula, «violazione dei termini di convocazione del consiglio comunale»: la nota della minoranza
| di Pasquale SorrentinoFilomena Chiappardo e Paolo Imparato, consiglieri di minoranza di Padula hanno inviato una nota al Comune e al Prefetto per segnalare che «la notificazione della convocazione del Consiglio Comunale è avvenuta in violazione dei termini previsti dal Regolamento del Consiglio Comunale».
Il regolamento prevede per le convocazioni ordinarie, cinque giorni di preavviso, per le convocazioni straordinarie, tre giorni. «Interi e liberi prima di quello stabilito per la riunione. Risulta palese che tra il 13 marzo, data di trasmissione, e il 18 marzo, data di convocazione, non risultano 5 giorni liberi», hanno denunciato i due consiglieri.
«L’art.155 del codice di procedura civile infatti precisa che quando si parla di “termine” si fa riferimento ad un determinato periodo, il quale ha due capi, ossia due giorni: il giorno iniziale o di partenza. Si rappresenta da ultimo che laddove l’ente venisse chiamato a sostenere spese di giudizio in ordine alle palese violazioni dei termini di convocazione, si procederà senza indugio alla segnalazione alla competente Procura Regionale della Corte dei Conti», dicono i consiglieri.
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