Paestum ai musei Vaticani: «Apriremo i depositi in maniera stabile»
| di Redazione«La fruizione da parte del pubblico può essere anche risolutiva per la conservazione dei depositi». E’ questa la tesi avanzata dal direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, al convegno «Conservazione preventiva nei grandi musei» che si è tenuto il 12 ottobre ai Musei Vaticani, a cura della direttrice Barbara Jatta e di Salvatore Settis.
Nell’occasione, Zuchtriegel ha annunciato l’apertura dei depositi di Paestum ai visitatori come offerta quotidiana. «Stiamo lavorando su un progetto per far diventare la visita dei depositi un’esperienza per tutti i visitatori» ha detto Zuchtriegel. Il nesso con il tema della conservazione deriverebbe dal fatto che la fruibilità e la trasparenza dei depositi indurrebbe a ripensare i depositi e a renderli funzionali anche sotto l’aspetto di safety e security. «Non ho mai visto i depositi in uno stato così curato e sistemato come in questi giorni durate i quali stiamo lavorando per la loro apertura stabile» ha detto Zuchtriegel.
Il modello perseguito dal parco Archeologico sarebbe quello di assimilare i depositi archeologici sempre di più agli archivi e biblioteche pubblici, cioè a luoghi accessibili al pubblico e a quanti svolgono ricerca. I tempi dell’iniziativa ancora non sono stati resi noti, ma il Parco di Paestum fa sapere che «entro Natale» si spera di essere operativi.
«Nell’elaborazione del percorso – aggiunge Zuchtriegel – ci siamo ispirati a delle visite dietro le quinte che molti teatri in tutto il mondo offrono. Anche il nostro obiettivo è quello di far vedere l’archeologia dietro le quinte. Il percorso sarà un’esperienza particolare, questo lo posso assicurare, ma per ora non anticipiamo i dettagli». Negli ultimi tre anni, il parco Archeologico aveva di fatto aperto i depositi nell’ambito dei «Venerdì dei depositi», una iniziativa che ha riscosso grande successo presso il pubblico. Inizialmente la partecipazione era inclusa nel biglietto d’ingresso, mentre negli ultimi anni è stato pagato un prezzo simbolico di 1 Euro. «Il biglietto di 1 euro l’abbiamo messo su richiesta dei visitatori, non scherzo – fa sapere Zuchtriegel – spesso erano così contenti che volevano lasciare un piccolo contributo per il Museo, ma come pubblica amministrazione non possiamo accettare elargizioni in contanti. Tuttavia, ci sono anche occasioni in cui è l’ingresso è gratuito».
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