Palinuro, aveva anfore antiche a casa: sub nei guai
| di Luigi MartinoLa guardia Costiera di Palinuro, sotto la direzione del tenente di vascello Samantha Losito, ha portato a termine un’importante operazione che ha condotto al sequestro di due anfore antiche, trovate in possesso di un subacqueo sportivo. Questi preziosi reperti storici, presumibilmente trafugati dal fondale marino, sono stati rinvenuti grazie a perquisizioni domiciliari e informatiche, effettuate nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura di Vallo della Lucania, volta a identificare i responsabili della detenzione illecita di reperti archeologici.
Durante la perquisizione effettuata presso il domicilio dell’indagato, i militari hanno rinvenuto due anfore: una della tipologia “Lamboglia 2” e un’altra riconoscibile come “Dressel 1B”. Entrambe le anfore sono databili al I secolo a.C. e appartengono all’epoca romana. Le perizie tecniche condotte dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio hanno confermato l’elevato interesse storico e archeologico dei reperti, che sono pertanto soggetti a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Il loro valore sul mercato nero si aggirerebbe verosimilmente intorno a diverse migliaia di euro.
I reperti sono stati sequestrati e il responsabile è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. Egli dovrà rispondere del possesso illecito di reperti archeologici, un reato che prevede una pena detentiva fino a un anno e una multa fino a 3099 euro. Si specifica che il provvedimento cautelare è stato eseguito nell’attuale fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio. La responsabilità penale dell’indagato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.
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