Palinuro, ok lavori Arco Naturale ma ancora inaccessibile: spunta petizione online
| di Luigi MartinoL’Arco Naturale di Palinuro, uno dei gioielli più apprezzati della costa cilentana, continua a restare off-limits per residenti e turisti, nonostante il termine dei lavori di consolidamento. La tanto attesa riapertura del celebre sito sembra slittare ulteriormente, suscitando un’ondata di malcontento tra la popolazione locale e gravi ripercussioni sul settore turistico.
Anna Aprea, titolare di uno stabilimento balneare nelle vicinanze dell’Arco, esprime con veemenza la sua frustrazione. «L’anno scorso abbiamo dovuto fare i conti con i lavori anche in piena stagione estiva. Quest’anno speravamo di vedere finalmente l’ingresso dell’Arco libero dalle transenne, ma non è stato così», dichiara con amarezza.
Nonostante i lavori di consolidamento siano stati completati, la riapertura dell’area è bloccata a causa di un contenzioso legale. Un imprenditore turistico ha presentato un ricorso rivendicando la proprietà di parte del terreno dove è stato costruito un muro in cemento, generando un ulteriore ritardo nella riapertura. Questa disputa ha reso l’intera area inaccessibile, con conseguenti danni economici significativi alle attività turistiche locali.
Il malcontento ha spinto alcuni visitatori a forzare le transenne e accedere illegalmente all’area chiusa. «Non è accettabile per una località turistica di prestigio come Palinuro», commenta preoccupata la signora Aprea. In risposta alla situazione, ha inviato una lettera urgente al governatore Vincenzo De Luca, chiedendo un intervento risolutivo per sbloccare la situazione.
Nella sua missiva, la signora Aprea solleva dubbi su come sia stato possibile ignorare la presenza di una proprietà privata in un progetto di tale importanza e perché un privato possa impedire la conclusione di un’opera di rilevanza comunale, regionale e internazionale. «Se i lavori dovevano essere fatti diversamente, perché nessuno ha effettuato i necessari controlli preventivi?», si chiede nella lettera, esprimendo anche preoccupazione per i danni all’immagine del sito e al tessuto economico della comunità.
Parallelamente, Anna Aprea ha lanciato una petizione online per sollecitare le autorità competenti a risolvere i problemi burocratici e riaprire l’Arco Naturale senza ulteriori ritardi. La petizione, che ha già raccolto numerose firme, evidenzia l’importanza del sito come patrimonio pubblico e risorsa economica fondamentale per la comunità.
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