Palinuro: polemiche sul «muro della vergogna», blitz guardia costiera all’arco naturale
| di RedazioneCresce la tensione attorno al controverso “muro della vergogna” eretto sulla spiaggia dell’Arco Naturale di Palinuro, una delle zone di maggior pregio paesaggistico della Campania. Ieri mattina, la capitaneria di porto di Palinuro, in collaborazione con i tecnici comunali, ha effettuato un sopralluogo per verificare la legittimità della struttura in cemento, dopo numerose denunce e segnalazioni da parte di cittadini e associazioni locali.
L’intervento delle autorità arriva in un clima di crescente polemica. Il muro, lungo circa 100 metri e alto 3, è stato costruito nell’ambito di un progetto del Comune di Centola per il consolidamento della famosa area dell’Arco Naturale. Tuttavia, l’opera è stata bloccata dopo il ricorso di un privato che rivendica la proprietà del terreno. La realizzazione della struttura ha suscitato accese proteste per l’impatto devastante sul paesaggio e sull’ambiente circostante.
Il sopralluogo e l’indagine in corso
Durante il blitz, i tecnici della capitaneria e del Comune hanno iniziato a raccogliere informazioni dettagliate sullo stato dei lavori e sulla conformità della costruzione rispetto al progetto approvato. La struttura, realizzata con cemento e sabbia, potrebbe aver subito varianti non autorizzate, come l’allungamento del muro di 10 metri verso il mare. Questa modifica è ora oggetto di indagine, in particolare per capire se è stata autorizzata dalle autorità competenti in materia ambientale e paesaggistica.
La capitaneria di porto procederà nei prossimi giorni con l’acquisizione degli atti ufficiali dal Comune di Centola per verificare la regolarità dell’opera. Un aspetto cruciale dell’indagine sarà determinare se il progetto iniziale è stato rispettato o se sono state apportate modifiche non conformi.
Rischio demolizione e polemiche politiche
Le prime indiscrezioni suggeriscono che il muro potrebbe essere stato costruito senza le necessarie autorizzazioni, il che potrebbe portare alla richiesta di demolizione. Tra i più critici c’è il dottor Maurizio Rinaldi, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, che ha presentato un esposto sulla vicenda. Rinaldi ha sottolineato che non è solo il muro a destare preoccupazioni, ma anche la gestione dell’intero progetto, che secondo molti rappresenterebbe uno spreco di denaro pubblico.
La struttura, che era stata ipotizzata come temporanea, è vista da molti cittadini come un intervento invasivo e mal pianificato in una zona di alto valore naturalistico. “Un’opera inutile e deturpante,” ha dichiarato uno dei residenti, “che non rispetta l’equilibrio ambientale di un luogo così speciale.”
Attesa per la relazione e possibili sviluppi
La prossima fase dell’inchiesta prevede la redazione di una relazione tecnica da parte del responsabile dell’ufficio tecnico comunale. Solo dopo la raccolta di tutti i documenti sarà presa una decisione su come procedere. La demolizione del muro sembra, al momento, un’ipotesi concreta, ma tutto dipenderà dalle conclusioni delle indagini in corso.
La comunità attende con ansia l’esito delle verifiche, in una vicenda che ha messo in luce, ancora una volta, il delicato equilibrio tra lo sviluppo infrastrutturale e la tutela del paesaggio.
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