Arco naturale. Per un ‘punto e trenta’ non ci scappa il morto
| di Maria Antonia Coppola
Ieri pomeriggio verso le 14.30, sono caduti dei massi dal costone della caletta adiacente all’Arco naturale di Palinuro. Alcuni turisti, scesi dalla loro imbarcazione per godere della vista delle grotte della spiaggetta, sono stati presi alla sprovvista dalla caduta di due massi staccati dalla parete rocciosa. La brutta avventura si è risolta positivamente solo per mera fortuna. Raccontano: ‘Dopo la visita alla caletta, stavamo ritornando alla barca a nuoto, mentre eravamo in acqua a qualche metro dalla riva, all’improvviso due tonfi ci hanno sorpreso bruscamente. Due massi piombati a mare . Ci hanno letteralmente sfiorato’.
Ci dice amareggiato uno dei malcapitati: ‘Come è possibile che accanto a questi costoni rocciosi pericolanti non ci siano cartelli che avvisino del pericolo e che addirittura ci sia un lido? Ci sono ombrelloni e sdraio accanto a delle reti di protezione, dove ci sono state altre frane in passato. Mi pare azzardato, visto quanto ci è successo, insediare un’attività balneare in un luogo che è incantevole quanto pericoloso.’
Il giornaledelcilento.it, ha presenziato a molti incontri e svariati articoli sono stati scritti sulle frane e sull’erosione costiera del nostro territorio. Ha ascoltato sindaci allarmati di quanto può succedere di disastroso, sindaci arrabbiati per l’incuria degli enti sovra comunali, sordi alle richieste di emergenza, come per l’Arco naturale.
Sappiamo tutti che, per come è conformata la nostra costa, ci saranno altre cadute massi, altre probabili frane, ma non vogliamo che ‘con consapevolezza’ ci scappi il morto. E lo diciamo alle amministrazioni comunali, alla Provincia e alla Regione Campania. Per evitare questa estrema possibilità, dopo quanto è successo ieri all’Arco naturale, ci viene pur sempre incontro un detto: Uomo avvisato, mezzo salvato.
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