Palinuro, i fasti della sua antica città Molpa insabbiati da degrado e cecità politica (FOTO)
| di Davide CusatiPronunciando Palinuro, la mente corre subito alla località balneare. Una volta arrivati ci si accorge che non è il solito paese di mare a ridosso della spiaggia, tante sono le località che conquistano il visitatore, “costringendolo” alla sosta. Al di là del fascino, che può essere apprezzato da tutti, si concretizza un altro aspetto, l’invito alla meditazione per una conoscenza approfondita che il passato di questo territorio merita. Una di queste località, da tenere in alta considerazione, è la Molpa. La sua storia è un susseguirsi di avvicendamenti. Il suo nome, di origine greca, deriva dal verbo “melpo” che significa “canto danzando”. Era una piccola città che occupava una posizione strategica sulla costa tirrenica, sorgendo su un promontorio tra le foci di due fiumi, il Lambro e il Mingardo.
Nel tempo subì ripetuti assalti e distruzioni, l’ultima delle quali nel 1464 ad opera di pirati arabi che misero fine alla storia del piccolo centro. Se nei secoli passati la Molpa è stata meta dei signori romani; bersaglio di molti attacchi; rasa al suolo più volte per poi essere sempre ricostruita, c’è da chiedersi come mai oggi, nel terzo millennio, giace sopita e dimenticata? Non se ne parla solo oggi. Nel passato, anche lontano, è stata oggetto di considerazione pur tenendo presente che i problemi sono rimasti insoluti. La situazione in cui versa oggi il luogo che una volta ospitava la città è peggiorata, rimanendo abbandonata a se stessa.
La Molpa è, quindi, un’area di grande rilievo sia dal punto di vista storico-culturale sia paesaggistico. Quello che resta dell’insediamento sono il Castello, una possente rocca i cui resti sono visibili ancora oggi e la chiesa di San Giuliano, di cui restano alcuni ruderi. Da essi si deduce trattarsi di una chiesa bizantina, a pianta quadrata con abside tricora, probabilmente edificata dai monaci basiliani. Le varie amministrazioni che si sono succedute hanno dato un rilievo marginale a quest’area nonostante siano stati effettuati importanti interventi. Nel 2006 furono effettuati lavori di ripresa nella suddetta zona, per un valore di più di 400 mila euro in cui vi erano previsti una monorotaia, il ripristino dei sentieri, la cartellonistica e la pulizia del Castello. Di questi lavori, di sicura valenza, a distanza di 8 anni non è rimasto nulla. Una politica vincente è quella che rende il territorio fruibile al cittadino e ospitale al turista.
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