Palinuro, lidi danneggiano gigli di mare. La denuncia: «Spuntati di nuovo pali nella sabbia»
| di Marco SantangeloNon si arrende l’attivista del Wwf Campania, Paolo Abbate, nel denunciare pubblicamente come alcune attività balneari stiano danneggiando progressivamente le dune cimentante. Di particolare interesse è il caso della duna di Palinuro, in località ‘Saline’. Circa un mese fa, infatti, da Abbate era stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania riguardo la presunta compromissione della fascia dunale, che tra l’altro farebbe parte di una spiaggia che sventola la famosa bandiera blu e che si troverebbe sotto la giurisdizione del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. In tale occasione Abbate spiegava che «ben tre lidi balneari, malgrado le numerose segnalazioni, sono stati allestiti anche quest’anno sulla duna ricca di vegetazione psammofila con giglio di mare, distruggendola in modo grave». Lo smontaggio dei lidi risulterebbe compromettere l’area protetta. «Infatti – spiegava l’attivista del Wwf – circa cento pali infissi in profondità nella sabbia sono stati lasciati sul posto, ricoperti di materiale di plastica per preservarli durante l’inverno e ritrovarli la prossima stagione balneare». Buche profonde risulterebbero presenti anche nell’area dunale, e uno strato di pietrisco «è stato sparso sul retro duna per allestire un parcheggio auto di pertinenza dei lidi». In seguito alla segnalazione i pali erano stati finalmente rimossi, ma dopo poco tempo eccoli rispuntate di nuovo, negli stessi fori dove precedentemente c’erano quelli prima dell’esposto, in corrispondenza dell’area occupata dal lido ‘Urla Mare’. Si torno, quindi, al punto di partenza e Abbate ha prontamente denunciato la misteriosa ‘ricomparsa dei pali’ nella fascia dunale. «Pertanto – ha dichiarato Paolo Abbate – è urgente verificare quanto esposto e provvedere al ripristino dello stato naturale dell’area ducale compromessa». Nelle foto è possibile notare come nel giro due anni la duna sia orami quasi completamente distrutta.
Perchè proteggere le fasce dunali è importante? Innanzitutto perchè costituiscono una riserva naturale di sedimento per la spiaggia e ne rallentano l’erosione, garantendo attraverso la vegetazione spontanea che la popola l’arresto e il deposito della sabbia altrimenti dispersa verso l’interno. Le dune proteggono gli ecosistemi più interni. Inoltre i primi cordoni dunali sopportano l’azione dei venti marini carichi di salsedine, attenuandone la forza, deviandoli verso l’alto e svolgendo una funzione difensiva nei confronti degli ecosistemi più interni. Le dune esistono grazie alla vegetazione. L’esistenza della duna è possibile solo grazie alla vegetazione presente lungo il litorale, costituita da un numero di specie relativamente basso, ma fortemente specializzate ed adattate ad un ambiente difficile caratterizzato da alte temperature diurne, elevata e costante ventosità, e, soprattutto, alta salinità del substrato. Difendere le dune vuol dire difendere il territorio retrostante e mantenere la fertilità delle terre da coltivare. Difendere le dune non significa solo proteggerle contro l’erosione e contro le altre cause di distruzione. Significa anche assicurare le condizioni perché possano continuare a formarsi e a mantenere le naturali proprietà fisiche, chimiche e biologiche dalle quali dipendono la stabilità e la fertilità delle terre.
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