Parco del Cilento, affidato a ditta lucana il servizio per il recupero dei cinghiali abbattuti
| di Marianna ValloneAffidato ad una ditta di Picerno il servizio di ritiro, trasferimento e lavorazione della selvaggina dei capi di ungulati catturati e abbattuti nel territorio del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, nell’ambito dell’attività di prelievo selettivo per il triennio 2023-2025. La ditta che si è aggiudicata il servizio darà 1,22 euro a chilogrammo per ogni capo di ungulato abbattuto.
«Finalmente siamo riusciti ad individuare l’operatore economico in possesso dei requisiti e delle autorizzazione di legge disponibile e, dunque, aggiudicare ad una ditta di Potenza il ritiro dei capi di cinghiale abbattuto dai quattro centri di raccolta che abbiamo attivato nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che sono a Morigerati, Roscigno, Cuccaro Vetere e Felitto. – ha commentato il direttore del Parco, Romano Gregorio – Da subito metteremo i sele-controllori ad intensificare le attività. Si erano fermati per un periodo perché come Ente abbiamo dovuto provvedere ai monitoraggi per la Peste Suina Africana che si sono quasi concluse».
Novità anche sulla selezione di nuovi sele-controllori. «Dopo la pausa estiva di Ferragosto pubblicheremo anche le graduatorie dei nuovi sele-controllori, ne abiliteremo e implementare altri 300 che si aggiungono agli altri 300, andando a potenziare così il numero che ad oggi comprende complessivamente 600 sele-controllori. – ha aggiunto il direttore – Potenzieremo l’attività di tele-controllo. Abbiamo intenzione di potenziare anche la rete dei centri di raccolta, per cui se ci sono dei Comuni che hanno degli spazi da metterci a disposizione in comodato d’uso gratuito, facendoci noi carico dell’adeguamento funzionale, possono contattarci. Finalmente riusciamo a chiudere la filiere, da una grande criticità può diventare un’opportunità. I tanti cittadini residenti possono tirare un sospiro di sollievo».
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