Vallo della Lucania: Finalmente regole certe per lo sviluppo del territorio
| di Rito RuggeriIl Piano del Parco del Cilento e Vallo di Diano, elaborato ai sensi dell’art. 12 della Legge 394/91, ha la peculiarità di coniugare le esigenze di conservazione del patrimonio ambientale, storico antropologico e culturale, con quelle di sviluppo economico del territorio, in un’ottica di sostenibilità.
In base al differente grado di protezione, il Piano suddivide il territorio in quattro zone:
Riserve integrali, dove l’ambiente naturale deve essere conservato nella sua integrità originaria; Riserve generali orientate, ove è vietato costruire nuove opere edilizie, ampliare le costruzioni esistenti, eseguire opere di trasformazione del territorio e dove, comunque, sono consentite le utilizzazioni produttive tradizionali, la realizzazione delle infrastrutture strettamente necessarie, nonché interventi di gestione delle risorse naturali a cura dell’Ente Parco; Aree di protezione, in cui sono prevalenti obiettivi di tutela delle specie animali e vegetali esistenti. In tali aree, così come in quelle di promozione economico‐sociale, l’obiettivo da conseguire consiste nella promozione di iniziative atte a favorire la crescita economica, sociale e culturale delle comunità residenti; Aree di promozione economico sociale, dove saranno consentite attività compatibili con le finalità istitutive del Parco e finalizzate al miglioramento della vita socio‐culturale delle collettività locali ed alla migliore fruibilità del Parco da parte dei visitatori.
Con tale strumento si passa ad una concezione di tutela dinamica dell’area protetta, superando finalmente la mera apposizione di vincoli e di divieti, consentendo attività in equilibrio tra conservazione e sviluppo. La difesa dell’ambiente non può prescindere dalla tutela della componente antropica del territorio e dalla valorizzazione delle potenzialità di sviluppo delle popolazioni.
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