Biodiversità in pericolo in aree a protezione integrale

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Biodiversità in pericolo in aree a protezione integrale

Le specie animali e vegetali spontanee sono rigidamente tutelate dalle norme nazionali e internazionali, e in special modo in un Parco nazionale. La  biodiversità è infatti minacciata dall’introduzione da parte dell’uomo di specie aliene,  che alterano gli equilibri degli ecosistemi naturali, evolutisi in migliaia di anni.  Per questo si è appena concluso l’Anno della Biodiversità in tutto il pianeta, per celebrare, e sensibilizzare,  l’importanza del problema.
 
Tuttavia, si riscontra purtroppo un aumento consistente di piante non autoctone di una varietà gigante di mimosa su la duna protetta della Cala del Cefalo, area Sic e Zps, nel Parco nazionale del Cilento e V.D.
Partita sicuramente dal “giardino” sotto la rupe (area Sic) della discoteca Ciclope, sta velocemente infestando l’area cespugliata e boscata della Cala, e tende a soppiantare o soffocare la flora di essenze spontanee caratteristica delle dune, composta da specie antiche anche di 100 e più anni.

La mimosa, con le sue  numerose specie, proviene dal continente americano ed è considerata a tutti gli effetti una pianta ornamentale. Pur tuttavia è stata introdotta nel suddetto giardino con altre specie aliene come l’eucalipto, la bouganville , la palma ecc., e velocemente diffusasi sulla duna.

Tutto questo avviene malgrado il recente avvio della Gestione Rete Sic e Zps del Parco, che ha come scopo la protezione dell’area, e quindi la conservazione della flora e fauna selvatiche come previsto dalla legge Quadro n.394/91 , dal D.P.R. 5 giugno 1995 e dalle Direttive europee.
Ricordiamo per inciso che la Cala presenta circa 56 specie vegetali  spontanee psammofile, ovvero tipiche delle zone sabbiose, alcune delle quali squisitamente endemiche.

Si ricorda che  l’importanza della protezione della biodiversità della Cala è largamente pubblicizzata anche su i numerosi tabelloni del Parco collocati sui “sentieri natura”, previsti dal Piano di gestione  natura, costato per ora più di 150.000 euro – e in parte già sottoposto in vari punti ad atti vandalici.

Si auspica pertanto che l’Ente parco provveda al più presto, intervenendo a risolvere il problema.

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