Pastorizia, a Piaggine l’accordo con la Catalogna e la Francia
| di Marianna ValloneE’ Piaggine il punto di incontro di tre nazioni, Italia, Francia e Spagna per trovare soluzioni alle problematiche legate alla pastorizia. Mercoledì 2 ottobre nel paese montano dell’alto Cilento, guidato dal sindaco Guglielmo Vairo, è stato, infatti, sottoscritto un accordo programmatico a conclusione della tre giorni di incontri con le delegazioni della Catalogna/Spagna, con il Gal Repouilles, della Francia, con il Gal Cévennes, e dell’Italia con il Gal Cilento Regeneratio che si sono riunite a Piaggine per la terza tappa, dopo quelle in Francia e Spagna, del progetto europeo “Pastorizia e sviluppo delle risorse naturali boschive per la valorizzazione dei mestieri, della biodiversità agricola e dei territori”.
Le delegazioni si sono fatte portavoce di realtà territoriali sottovalutate le cui caratteristiche, problematiche e azioni per contrastarne il declino, hanno sintetizzato nella “Carta di Piaggine” .
Nel documento sono state evidenziate le minacce che riguardano questa attività: le aree in cui viene praticata la pastorizia sono minacciate dall’abbandono di sistemi economici molto fragili in un contesto di economia globale; la vita dell’allevatore, spesso sconosciuta e talvolta disprezzata, è lontana dagli standard del nostro tempo; le difficoltà al riconoscimento di percorsi boschivi come aree di produzione agricola.
I tre partner hanno anche individuato alcune soluzioni: prendere in considerazione le esigenze specifiche, in termini di supporto tecnico dedicato per mantenere queste attività pastorali, capitalizzare le conoscenze e il rinnovamento generazionale e consolidare un reddito adeguato; favorire l’organizzazione e l’azione collettiva degli allevatori, in modo che prendano in mano il loro futuro sociale ed economico; riconoscere questo sistema come virtuoso dal punto di vista ecologico, culturale, sociale, ambientale, valorizzando i sistemi di produzione economica che hanno forti esternalità positive su più livelli (sociale, culturale, ambientale, ecologico); riconoscere i percorsi boschivi come aree di produzione agricola alla fine dei premi della Pac; garantire la sicurezza dell’accesso alla terra: il censimento delle terre abbandonate e delle terre comuni deve favorire la fornitura di terreni pastorali e agricoli per i pastori esistenti e future; promuovere e incentivare la vendita e l’affitto di terreni per i giovani, con accompagnamento e “spazi di prova” per coloro che incominciano nuove attività; fornirsi di strumenti per evitare la speculazione sulle terre
L’accordo programmatico sulla pastorizia verrà sottoposto, nei prossimi mesi, a tutti i portatori di interessi delle ragioni degli allevatori di montagna.
A margine di questa tre giorni di workshop il sindaco di Piaggine, Guglielmo Vairo, che ha ospitato le delegazioni europee, ha tenuto a sottolineare un aspetto importante che riguarda la questione: «In Europa, nei prossimi anni, ci sarà un forte scontro sui contributi all’agricoltura che si assottiglieranno sempre di più a causa dell’ingresso di altri paesi nella Ue. Questo progetto vuole dare voce agli allevatori di montagna, a coloro che non hanno accesso agli incentivi perché i propri terreni hanno caratteristiche morfologiche che l’Europa burocratica non considera. Noi, con gli amici francesi e catalani, pensiamo che chi decide di vivere e lavorare in habitat montani vada tutelato ed incentivato poiché la sua attività ha un’alta valenza economica, sociale e ambientale e, nei prossimi giorni, lavoreremo per sensibilizzare i portatori di interessi e chi ha responsabilità decisionale, politica ed amministrativa, sulla valenza scientifica delle tesi sostenute nella “Carta di Piaggine”».
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