Patenti nautiche senza fare esami, Salerno la centrale operativa: 4 arresti e 70 indagati
| di Pasquale SorrentinoAl termine di una articolata e complessa indagine, durata circa otto mesi, la Capitaneria di porto-Guardia Costiera di Salerno, ha eseguito una ordinanza cautelare a carico di quattro persone e settanta perquisizioni domiciliari su tutto il territorio nazionale nei confronti, complessivamente, di 70 indagati.
Sono state scoperte più condotte delittuose volte al rilascio di patenti nautiche, “acquistate” grazie al pagamento di somme di denaro, senza che i beneficiari avessero sostenessero il relativo esame teorico e pratico, con la complicità di un sottufficiale della Capitaneria di Porto. L’indagine avviate a seguito di alcune anomalie riscontrate nel corso di un’ordinaria verifica interna sulle procedure di rilascio delle patenti nautiche, si sono sostanziate in complesse attività di indagine, svolte con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali nonché attraverso servizi di osservazione, controllo e pedinamento di indagati.
Nel provvedimento cautelare sono contestati, a vario titolo, i delitti di falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Le settanta perquisizioni domiciliari hanno avuto come finalità la ricerca delle patenti nautiche ed altro materiale utile alle indagini.
L’esito delle perquisizioni sono stati sequestrati titoli abilitativi e denaro contante per un totale di più di 50.000 euro, ritenuto profitto dei reato di corruzione. Secondo l‘ipotesi accusatoria le patenti nautiche, rilasciate su stampati autentici e ritualmente registrate agli atti d’ufficio, per farle risultare ad un primo e superficiale controllo regolari, venivano consegnate a fronte di un pagamento che per l’acquirente finale, poteva variare dai duemila ai tremila euro a seconda degli intermediari e de1l’abilitazione richiesta (entro le 12 miglia o senza limiti). Le patenti acquisite illegittimamente, pertanto, sarebbero state “vendute” a persone residenti su tutto il territorio nazionale, facendo di Salerno una sorta di centrale operativa e di smistamento dei titoli abusivi.
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