Pazienti fragili, è scontro tra medici e Regione Campania per vaccini
| di RedazioneSulle vaccinazioni dei pazienti vulnerabili, proprio quelli più esposti e collocati al primo posto dopo gli over 80 fra le categorie da proteggere dal Covid-19, si consuma uno strappo profondo fra i medici di famiglia e la Regione. Nel giorno in cui si apre la piattaforma informatica per la raccolta delle adesioni, i camici bianchi salgono sulle barricate. “Non è compito nostro registrare pazienti”, ribadisce Luigi Sparano, rappresentante della Fimmg (il sindacato di categoria) di Napoli. Palazzo Santa Lucia però ribatte, forte di un accordo firmato in sede nazionale e recepito a livello regionale, che solo i medici di base possono attribuire “la patente di fragilità”, come sottolinea Pina Tommasielli (medico a sua volta e componente dell’unità di crisi) e che dunque spetta in primis a loro inserire il nominativo dell’avente diritto nel sistema informatico.
Alle 20.30 di ieri, i pazienti fragili registrati per la vaccinazione erano 2172. Ma tanti altri si sono sentiti rispondere in maniera interlocutoria oppure che non spetta al medico di medicina generale formalizzare l’adesione, questo anche alla luce dell’interpretazione di ulteriori accordi siglati a livello provinciale che prevedono l’onere di registrare le adesioni in piattaforma in capo ai medici che non somministrano personalmente, in studio o a domicilio, la vaccinazione ai loro pazienti.
“È vergognoso che in un momento così complicato si debba discutere di questo – dice con amarezza Luisanna Annunziata, segretario regionale dell’Aned, l’associazione emodializzati, dialisi e trapianto – stiamo parlando di persone che soffrono, sono in difficoltà, hanno paura. L’organizzazione poteva e doveva essere migliore. Ma in questo atteggiamento dei medici vedo una mancanza di rispetto verso i malati e verso chi, in questa pandemia, ha perso la vita. Chiediamo chiarezza nei provvedimenti della Regione e che non cambino nel giro di qualche ora”.
Ai suoi colleghi, Tommasielli dice: “Siamo in tempo di pandemia, ognuno deve fare la sua parte. Non è ammissibile quello che sta accadendo. Io sto registrando i miei pazienti in piattaforma per metterli al sicuro. Se poi arriveranno i vaccini per i singoli medici, farò le somministrazioni e lo comunicherò”. Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, respinge le accuse e contesta alla Regione di aver “lasciato i medici di base con il cerino in mano. È stata veicolata ai cittadini un’informazione sbagliata, che non fa chiarezza sulle patologie in base alle quali il paziente può essere o meno qualificato come fragile. Parlo da medico di base di Napoli: ho tre numeri di telefono cellulare e oggi non bastano a raccogliere le chiamate di miei assistiti che vogliono, in alcuni casi pretendono, di essere registrati nella piattaforma. Non è vero che ci stiamo sottraendo a un impegno già assunto. Chi dice questo finge di non conoscere il nostro lavoro. Inoltre, sulla piattaforma non è indicato quando il paziente sarà chiamato. A chi ce lo chiede non siamo in grado di rispondere. E comunque abbiamo appena siglato un accordo aziendale con l’Asl Napoli 1 dove si chiarisce che i medici che fanno le vaccinazioni in studio non sono tenuti alla registrazione ma devono chiedere le dosi per i propri pazienti”.
A domicilio o negli studi professionali potranno essere però somministrate solo le dosi prodotte da “Moderna” o quelle (non ancora disponibili in Italia) di “Johnson & Johnson”, perché “Pfizer”, di cui si attendono 120mila nuove dosi lunedì prossimo, richiede una conservazione a temperature estremamente basse. L’Azienda Universitaria della “Federico II” ha comunque fatto sapere di voler vaccinare i pazienti fragili in carico (ricoverati o seguiti) dalle proprie unità operative.
Il virus intanto non si ferma: ieri altri 2665 nuovi positivi, con un tasso dell’11,9 per cento. E oggi si attende la risposta dell’Ema sulla sospensione del vaccino AstraZeneca. Il via libera farebbe ripartire la campagna per personale scolastico e delle forze dell’ordine, in attesa di aprire ad altre categorie, vulnerabili esclusi. In caso di sblocco, L’Asl Napoli 1 Centro diretta dal manager Ciro Verdoliva potrebbe procedere immediatamente alle convocazioni per riprendere le somministrazioni già domani alla Mostra d’Oltremare. Ieri sono state somministrati 831 richiami e mille prime dosi a over 80, oggi se ne prevedono rispettivamente 1054 e 1200. L’Asl raccomanda di rispettare gli orari di convocazione e ripete l’appello a “non affollarsi alle porte della Mostra per eventuali dosi residue, queste saranno somministrate su chiamata diretta a cittadini già registrati in base ai criteri del piano vaccinale”.
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