Peculato e falsità ideologica: chiesto rinvio a giudizio per vertici Agropoli Cilento Servizi ed ex sindaco
| di RedazioneLa Procura della Repubblica di Vallo della Lucania ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di sei persone, tra rappresentanti della società partecipata Agropoli Cilento Servizi e l’ex sindaco di Agropoli, Adamo Coppola, accusati a vario titolo di peculato, falsità ideologica ed errore determinato dall’altrui inganno. I sei avranno ora la possibilità di produrre le loro tesi difensive e, quindi, difendersi dalle accuse. Toccherà, poi al Gup di Vallo decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio o chiudere il caso.
L’udienza preliminare è stata fissata per il 6 settembre, le accuse si riferiscono a fatti che sarebbero avvenuti tra il 2016 e il 2018. Secondo la Procura, «avendo la disponibilità del denaro gestito dall’Agropoli Cilento Servizi, si appropriavano della somma di euro 1.080,15 distraendola per finalità non istituzionali; in particolare disponevano il pagamento di fatture relative al rifornimento di carburante per veicoli non appartenenti all’Agropoli Cilento Servizi». Lo scrive il Pm Vincenzo Palumbo.
Per l’ex sindaco Adamo Coppola, invece, le accuse sono relative al periodo tra il 2016 e il 2017 in cui ricopriva il ruolo di assessore al Bilancio dell’amministrazione Alfieri. L’ex sindaco, in concorso con Giuseppe Capozzolo, in qualità di responsabile finanziario del Comune di Agropoli, secondo la procura avrebbe fatto «un atto falso quale proposta di approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2016, così inducendo in errore il Consiglio Comunale di Agropoli che con deliberazione approvava il rendiconto dell’esecizio finanziario 2016, cosi formando una delibera viziata da falsità ideologica».
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