Pedopornografia, condannato in secondo grado il sindaco di Rofrano
| di Luigi MartinoAvrebbe «cercato volontariamente siti pedopornografici» e successivamente avrebbe «scaricato immagini di minori» che, inoltre, «visionava e custodiva». Arriva la condanna di secondo grado per Nicola Cammarano, sindaco di Rofrano, arrestato a febbraio del 2015 – e tornato libero nella stessa giornata – per pedopornografia. All’epoca dei fatti la guardia di Finanza di Salerno, dopo analisi e perquisizioni nei pc del sindaco, riscontrò la presenza di «siti che proponevano immagini e video di bambini in posizioni erotiche».
Nella sentenza, depositata nei giorni scorsi, viene sconfessato l’operato del perito nominato dal tribunale durante il processo di primo grado, Roberto Merola, che per mancanza di chiarezza nel corso della sua deposizione, viene sostituito dalla Corte d’Appello dall’ingegnere Angelo Martini. Il nuovo perito ripetutamente sollecitato durante il processo di secondo grado, ha «categoricamente escluso che la navigazione di Cammarano sui siti pedopornografici e lo scarico di files ritraenti minori potessero essere stati involontari», così come sostenuto dalla difesa del primo cittadino. Le indagini hanno rinvenuto prove che risalirebbero nell’arco temporale che si protrae dal 2012 al 2015.
Secondo quanto appurato dagli inquirenti, sul pc di Cammarano c’erano video pedopornografici e 896 immagini ritraenti per lo più ragazzine e bambine che mostrano parti intime. La corte di Appello di Salerno ha confermato la condanna ad un anno ed ha trasmesso alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania gli atti nei confronti del consulente Merola in relazione al delitto di falsa perizia.
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