Perdifumo celebra San Pietro Pappacarbone, a novecento anni dalla morte del monaco benedettino
| di Antonio VuoloLa comunità di Perdifumo ha commemorato lo scorso 4 marzo il IX centenario della morte di San Pietro Pappacarbone, monaco benedettino della Badia di Cava dei Tirreni e prima ancora del monastero di Sant’Arcangelo di Perdifumo. L’evento è stato promosso dall’associazione “Amici di Camella e Perdifumo Onlus”, presieduta da don Pasquale Gargione, che ha officiato la santa messa insieme al parroco don Victor SDV.
Al termine della celebrazione è stata inaugurata una maiolica artistica del Santo in piazza Municipio. Presente, insieme al sindaco Vincenzo Paolillo, ed a tutta l’amministrazione, maggioranza e minoranza, il dottore e storico Mario Infante, che ha parlato della figura storica di San Pietro Pappacarbone, considerato da molti storici il fondatore di Perdifumo, nome derivante proprio da “Petro Fumus”. Durante la sua presenza presso il monastero, infatti, è iniziata la costruzione dell’attuale paese.
La sua storia
Pietro, dopo una permanenza a Cluny in Francia e la rinuncia al vescovado di Policastro, diventò abate di S. Arcangelo di Perdifumo, tra l’agosto 1067 e il gennaio 1072 quando si andava affermando la congregazione cavense che riceveva in dono dal principe Gisulfo II altri monasteri. Nel 1874 una reliquia del Santo fu donata dalla Badia di Cava alla diocesi di Policastro La reliquia, conservata attualmente nella Cattedrale di santa Maria Assunta a Policastro Bussentino fu ricevuta dal vescovo di allora Mons. Giuseppe M. Cione, che tanto si era interessato per ottenerla.
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