Pestaggio di piazza, botte ai figli del politico: chiuse le indagini. In sei rischiano il processo
| di RedazioneLe indagini sul brutale pestaggio avvenuto il 18 luglio 2023 in Piazza Tito Flavio Silvano si sono concluse: sei giovani maggiorenni rischiano ora il processo per lesioni aggravate, mentre per altri due minorenni il procedimento proseguirà separatamente.
La vicenda scosse profondamente la comunità locale per la violenza dell’aggressione e per la totale assenza di intervento da parte dei presenti. Quel giorno, un gruppo di otto ragazzi accerchiò due fratelli nello slargo tra il Municipio e l’ufficio postale, dando il via a un pestaggio spietato. F.V., il principale bersaglio dell’aggressione, subì gravi fratture alla mascella, allo zigomo e alla piramide nasale, con una prognosi di 50 giorni. Suo fratello A.V., intervenuto per aiutarlo, riportò ferite più lievi, con una prognosi di sei giorni.
Le indagini condotte dai carabinieri, guidati dal capitano Greta Gentili, hanno permesso di identificare uno per uno i componenti del branco, tutti studenti liceali all’epoca dei fatti, di età compresa tra i 20 e i 22 anni. Tra gli elementi più rilevanti dell’inchiesta, il ruolo di F.C., che fu il primo a colpire con un pugno la vittima, dando il via all’aggressione. La violenza si consumò sotto la saracinesca dell’ufficio postale, a pochi passi dal Municipio, senza che nessuno tra i presenti intervenisse per fermarla.
L’episodio scatenò forti reazioni nell’opinione pubblica e mise in luce le criticità della sicurezza urbana. Durante quella stessa estate, infatti, Piazza Tito Flavio Silvano e Largo Pastrana furono teatro di numerosi disordini e risse tra giovani, complici l’assenza di controlli e il mancato funzionamento delle telecamere di sorveglianza, ferme per questioni burocratiche e legate a un’inchiesta per spreco di denaro pubblico.
Le due vittime hanno annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile nel caso in cui il processo venga confermato. Saranno rappresentate dal padre, noto avvocato ed ex politico. Gli imputati, invece, saranno difesi dagli avvocati Cosimo Pio Di Benedetto, Antonio Boffa e Roberto Picecchi.
Ora spetterà al giudice per l’udienza preliminare decidere se rinviare a giudizio gli imputati, aprendo un processo che potrebbe fare luce su una vicenda che ha lasciato un segno indelebile nella comunità.
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