Piaggine e Laurino, la variante colombiana ‘portata’ da una donna rientrata dal Sudamerica
| di Luigi MartinoFocolai Covid a Laurino e Piaggine, non c’è più alcun dubbio i casi sono collegati. La conferma è arrivata dal lavoro dell’Istituto Zooprofilattico di Portici che ha accertato la presenza della variante colombiana nei primi casi positivi registrati nei due centri cilentani, distanti pochi chilometri e la cui vita sociale si intreccia su più fronti. Dalle prime ore di ieri mattina , ovvero da quando la notizia si è diffusa, nei due paesi è iniziata una ulteriore ricostruirne dei contatti dei casi positivi accertarti nei giorni scorsi per cercare di capire in che modo la variante colombiana possa essere arrivata nell’entroterra cilentano. Al momento non c’è alcuna certezza ma l’origine del contagio potrebbe essere collegato al ritorno a Piaggine di una donna colombiana rientrata nel Cilento il 13 maggio, dopo un mese trascorso nel suo paese di origine.
La donna é stata tra i primi casi positivi registrati a Piaggine dove le positività sono iniziare qualche giorno prima rispetto a Laurino. La donna colombina sarebbe stata poi in alcuni locali commerciali, tra cui una parrucchiera, frequentati anche da cittadini di Laurino. Una ricostruzione possibile dell’origine dei focolai nei due centri e soprattutto su come la variante colombiana possa essere arrivata a Laurino e Piaggine. L’Istituto Zooprofilattico ora darà il via ad una serie di indagini per ricostruire ulteriormente i contatti delle persone positive e comprendere bene come abbiano potuto contrarre la variante colombiana. Da precisare che le tracce di quest’ultima sono state rilevate su vecchi tamponi fatti in paese e che attualmente non si registrano nuovi casi di positività. I quaranta casi registrati a Laurino sono scesi a meno di dieci.
Fra i due comuni sei i casi di variante colombiana accertati gli unici in Campania. La conferma è arrivata dai tamponi inviati sui primi casi all’Istituto zoorofilattico di Portici dal laboratorio dell’ospedale di Agropoli diretto dal dottore Marcello Ametrano. Sarebbero state contagiare con la variante colombiana del Covid 19 anche le due suore ricoverate nella struttura Covid di cui una di 47 anni ancora in condizioni preoccupanti. Ad oggi Laurino è in Zona Bianca come il resto della regione dopo aver attraversato un momento particolarmente duro e aver subito una serie di restrizioni e chiusure. Un campione simile a quello di Laurino è stato riscontrato finora soltanto in provincia di Udine.
“Ho appreso dai giornali dei casi di variante colombiana perché non sono stato ancora informato. I casi positivi al Covid in paese sono ad oggi meno di dieci. Quasi tutti si sono negativizzati – tiene a ribadire il sindaco Romano Gregorio – è necessario precisare che la sequenza individuata si riferisce ai primi casi poche dallo screening di massa non sono emerse nuove positività”.
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