Picchia la compagna per 5 anni, lei finisce ancora in ospedale e spezza il silenzio: 34enne nei guai
| di RedazioneCinque lunghi anni di violenza, paura e soprusi hanno costellato la vita di Maria, nome di fantasia di una giovane donna nigeriana residente ad Olevano sul Tusciano. Dal 2019 al 2024, Maria ha sopportato in silenzio gli abusi inflitti dal marito, un connazionale quattro anni più grande di lei, vivendo nel terrore di denunciare e temendo che la situazione potesse peggiorare ulteriormente.
La storia di Maria è una triste testimonianza dei pericoli della violenza domestica e della difficoltà delle vittime nel chiedere aiuto. Per anni, ha subito botte e maltrattamenti, cercando di proteggere i suoi due figli, di quattro e due anni, dalla violenza del padre.
Tuttavia, venerdì scorso, Maria ha finalmente trovato il coraggio di rompere il silenzio. Con il volto segnato dalle escoriazioni inflitte durante l’ultima aggressione, ha varcato la soglia del pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia, alla ricerca di aiuto e protezione.
Gli operatori sanitari del reparto d’emergenza, guidati dal primario Fausto Esposito, hanno prontamente prestato assistenza a Maria, diagnosticando le sue ferite come guaribili nel giro di pochi giorni. Ma l’intervento salvifico non si è fermato qui.
I carabinieri della Stazione di Olevano sul Tusciano, coordinati dalla Compagnia di Battipaglia e guidati dal maresciallo ordinario Pietro Bardoscia e dal capitano Samuele Bileti, hanno attivato tempestivamente le misure di protezione a favore di Maria e dei suoi figli minori. La giovane ha accettato di essere collocata in un luogo sicuro, lontano dalle violenze del marito.
Le forze dell’ordine hanno quindi sporto denuncia contro l’uomo, un operaio, per maltrattamenti e lesioni. Nonostante la denuncia sia stata fatta a piede libero, l’autorità giudiziaria sarà chiamata a valutare ulteriori provvedimenti contro l’aggressore.
La storia di Maria è un monito sulla necessità di combattere la violenza domestica e di garantire alle vittime un ambiente sicuro e un supporto adeguato per rompere il ciclo di abusi. La sua decisione di chiedere aiuto rappresenta un passo coraggioso verso la guarigione e la rinascita, mentre la risposta tempestiva delle autorità dimostra l’importanza della collaborazione tra istituzioni nel contrastare questo grave problema sociale.
©Riproduzione riservata