Pisciotta, Castiello accusa Soprintendenza su gestione del rinvenimento dell’antica nave
| di RedazionePer Francesco Castiello, senatore del Movimento 5 Stelle, «sono inaccettabili la vaghezza e l’indeterminatezza» della Soprintendenza archeologica di Salerno al rinvenimento di un relitto di età romana al largo di Marina di Pisciotta.
Lo denuncia Castiello in un’interrogazione al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. A centocinquantadue metri di profondità, a circa 7 miglia dalla terraferma, è adagiata una nave di epoca romana, risalente al II-I secolo a.C, insieme a centinaia di anfore. Una scoperta eccezionale, rinvenuta dai carabinieri dell’Aliquota Subacquei di Napoli, che racconta secoli e secoli di storia, di commerci e battaglie, di popoli che navigarono il Mediterraneo, ma sulla quale la reazione della Soprintendenza non ha convinto il senatore pentastellato.
«Consapevole dell’eccezionalità del rinvenimento, ha chiesto misure interdittive della pesca e di ogni altra attività potenzialmente pregiudizievole dell’integrità del relitto alla Guardia costiera di Palinuro che, conseguentemente, ha proibito l’ancoraggio, la sosta, la pesca, le immersioni subacquee e qualsiasi altra attività che possa arrecare danno al relitto e al suo prezioso carico», ha affermato l’esponente del Movimento 5 Stelle, aggiungendo inoltre che il sindaco di Pisciotta Ettore Liguori «ha inoltrato formale richiesta alla Soprintendenza di Salerno per l’affidamento in custodia dei reperti rinvenuti che, una volta recuperati, potranno essere custoditi presso immobili di valenza storica di cui il Comune ha disponibilità, creando, per tal modo, un attrattore turistico-culturale di sicura efficacia».
L’area, infatti, su richiesta della Soprintendenza di Salerno, è stata interdetta dalla guardia costiera di Palinuro. Già in passato, nel tratto interessato dal ritrovamento, furono fatte delle immersioni, proprio per la convenzione che nel tratto di mare a ponente di Palinuro nell’antichità si erano verificati numerosi naufragi. Le accuse che Castiello rivolge alla Soprintendenza riguarda le tempistiche. «Ha vagamente prospettato la possibilità che nei prossimi mesi, insieme alla Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, siano valutate le azioni da intraprendere per tutelare l’importante scoperta. Così dicendo si rinvia a tempo indeterminato l’inizio del procedimento valutativo al quale, poi, in tempi non meno indeterminati, dovrebbero seguire le procedure di recupero del relitto e, finalmente, quelle della sistemazione dei reperti», sostiene il senatore M5S che ha chiesto al ministro Sangiuliano «quali misure intenda adottare affinché l’azione della Soprintendenza venga opportunamente orientata in direzione della necessaria concretezza e tempestività di intervento». La scoperta, è certo, conferma che il mare del Cilento rappresenta una fonte inesauribile di bellezza. «E’ quello che mancava, lo desideravamo. La storia di Pisciotta è millenaria. – spiegava sorpreso e soddisfatto, all’indomani del rinvenimento il sindaco di Pisciotta che subito ha fatto formale richiesta alla Soprintendenza di custodia dei reperti rinvenuti che, una volta recuperati, potranno essere custoditi presso gli ambienti del palazzo Marchesale e di Palazzo Pappacoda.
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