Pisciotta saluta per l’ultima volta Aniello: «Ciao capitano, fai buon viaggio»
| di Luigi MartinoCentinaia di giovani, amici, ma anche semplici conoscenti hanno preso parte ieri pomeriggio al funerale di Aniello Fariello, il giovane ingegnere navale di Pisciotta morto lunedì scorso in un cantiere del porto di Malta. La chiesa di Porto San Salvo di Marina di Pisciotta era gremita di persone. C’erano persone provenienti da ogni parte d’Italia. C’erano gli amici di una vita e quelli che d’estate affollavano il piccolo borgo cilentano e si faceva servire da bere da Nello, conosciuto da tutti in paese come «Zucca» o «Capitano». C’erano gli amici dell’Inghilterra e quelli che hanno frequentato l’università a Genova insieme a lui. C’era il sindaco, Ettore Liguori, visibilmente commosso. Il primo cittadino di Pisciotta ha proclamato lutto cittadino per tutta la giornata di ieri, giovedì, disponendo l’uscita anticipata degli alunni dalle scuole. Aniello si era laureato a maggio e dopo un’estate, l’ennesima, nella sua Pisciotta, era stato costretto ad emigrare a Malta, dopo la bella notizia di un posto fisso di lavoro conquistato grazie alla vasta conoscenza nel settore che aveva studiato e approfondito con l’aiuto della madre, una ex insegnante. Il rito funebre è stato celebrato da don Franco Giordano, che ha elogiato quel giovane che aveva inseguito il sogno della laurea, quindi l’indipendenza economica, spingendosi fino all’Isola di Malta, dove però ha trovato la morte. Prima di giungere al cimitero il feretro è stato fermato per qualche attimo davanti al bar del Capitano, il luogo di ritrovo dove il giovane passava del tempo insieme agli amici. Intanto le indagini proseguono per accertare la reale dinamica che ha portato al decesso del giovane. Gli inquirenti non escludono nulla. L’autopsia ha confermato la morte per schiacciamento.
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