La presentazione del libro “Il terrorismo” per iniziativa dei Club Rotary
| di Federico MartinoÈ stato presentato alla presenza di un folto e qualificato pubblico, presso il Grand Hotel “Torre Oliva” di Policastro Bussentino, per iniziativa dei Club Rotary di Lauria, Sala Consilina e Sapri, il libro della giornalista Antonella Colonna Vilasi, Il terrorismo .
Dopo il saluto dei presidenti dei tre club, Nicola Gulfo, Michele Iacondino e Giovanni Castaldi, e dell’assistente del governatore distrettuale, Antonio Brando, hanno parlato del volume il giornalista Giuseppe Blasi, coordinatore dei corsi di giornalismo dell’Università di Salerno, il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro, Anna Grillo, ed il Procuratore Capo presso lo stesso Tribunale, Vittorio Russo.
Il libro, che si avvale della prefazione del magistrato Piero Luigi Vigna, già procuratore Nazionale antimafia, ripercorre le vicende del terrorismo italiano di destra e di sinistra passato alla storia come “gli anni di piombo” oppure come “la strategia della tensione”.
Particolare attenzione ha suscitato l’intervento del Procuratore Capo, Vittorio Russo, il quale oltre a parlare del contenuto del libro sostenendo di condividere l’opinione di Vigna il quale ne propone la lettura anche agli addetti ai lavori trattandosi di una ricerca vali accettabile anche dal punto di vista storico, ha arricchito il suo intervento con alcune testimonianze personali. Infatti, prima di approdare a Napoli, Nola e Castellammare di Stabia e, quindi, a Lagonegro, il Procuratore Russo ha lavorato per anni presso le procure di Torino e Milano dove si è occupato proprio di processi legati al terrorismo. Il magistrato ha ricordato, in particolare, l’omicidio dei giudici Carlo Casalegno ed Emilio Alessandrini ed il pentimento di Patrizio Peci ed Alberto Franceschini, del quale ha raccolto personalmente la confessione: “Lo Stato ha vinto quando non ha risposto al fuoco con il fuoco e questo ha consentito di acquisire consenso tra la gente”. Russo ha poi aggiunto che “non si poteva barattare la vittoria sul terrorismo negando i diritti dello Stato”. Rispondendo poi ad una precisa domanda sui motivi per cui, a differenza di quanto avvenuto con il terrorismo, non si riesce a sconfiggere la camorra, il magistrato ha dichiarato che “la camorra è un’altra cosa ed è diversa rispetto al terrorismo che essendo stato storicizzato, consente una riflessione critica per consentire una sempre migliore conoscenza: “Per la camorra sono preoccupato: Napoli muore ogni giorno per micro e macro criminalità ed il caso Scampia, una cittadella in cui è molto difficile penetrare, ne è un esempio”. Non a caso ogni anno vengono registrate circa 100.000 notizie criminis contro ignoti a fronte di 60.000 contro persone note. A Lagonegro, invece, a fronte di 1.500 notizie contro ignote sono 2.000 quelle contro persone ben individuate. Comunque, ha concluso Russo, la magistratura e le forze dell’ordine hanno conseguito molti successi; non bisogna, però, abbassare la guardia perché c’è ancora troppo da fare per modernizzare il Meridione. Come ammoniva il presidente americano Franklin Delano Roosevelt, l’unica cosa di cui non dobbiamo avere paura è la paura”.
Al termine si è sviluppato un interessante dibattito durante il quale i due magistrati hanno risposto fornendo utili chiarimenti sullo sviluppo dei due fenomeni che da tempo preoccupano l’Italia.
©Riproduzione riservata