Polla, i diari di gente comune diventano virali sui social
| di Pasquale SorrentinoA Polla, i diari di gente comune diventano virali sui social, grazie alla collaborazione di cittadini, soprattutto giovani, che in questi giorni stanno leggendo e registrando in video brani tratti dall’Archivio Nazionale dei Diari di Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo. Tutto nasce dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura e dal bando vinto dal Comune di Polla “Leggendo…Insteia”, nell’ambito di “Città che legge”. Così il Comune insieme con le Associazioni Voltapagina e Tempo e Memoria stanno invitando i cittadini a leggere un brano dei Diari dell’Archivio e di registrare la loro lettura ad alta voce in un video. Una volta consegnati, i video vengo pubblicati sui canali social “Polla che legge”, presenti sia su Facebook che su Instagram.
L’Archivio dei Diari nasce nel 1984 a Pieve Santo Stefano, grazie a un’idea del giornalista Saverio Tutino. La “Città del diario” ospita nella sede del municipio, un archivio pubblico, che raccoglie scritti di gente comune in cui si racconta, in varie forme, la vita di tutti e la storia d’Italia: sono diari, epistolari, memorie autobiografie. Oggi l’Archivio ha raccolto più di 3000 diari, alcuni molto antichi, altri trasformati poi in veri libri.
A Polla, sono già una quarantina di cittadini, soprattutto giovani, che hanno letto e registrato la loro lettura, portando in vita in questo modo la vita di gente comune che in qualche modo ha voluto lasciare traccia della propria esistenza scrivendo un diario e testimoniando la propria epoca.
A ogni cittadino che legge sarà donato uno dei 100 Diari acquistati dal Comune e oggi presenti nella Biblioteca “Professore Vincenzo Curcio”.
©Riproduzione riservata