Pollica, la denuncia nel giorno dell’anniversario: «Cancellata la memoria di Angelo Vassallo»
| di Luigi MartinoNel giorno del quattordicesimo anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo, la Fondazione intitolata al “Sindaco Pescatore” lancia un’accusa grave: a Pollica, suo paese natale, sarebbero stati cancellati gli ultimi ricordi legati alla sua figura. Dario Vassallo, fratello di Angelo e presidente della Fondazione, denuncia quella che definisce una “deliberata cancellazione della memoria”, un atto che colpisce tanto la dimensione privata quanto quella collettiva.
Angelo Vassallo fu brutalmente assassinato il 5 settembre 2010, vittima di un agguato della criminalità organizzata. A distanza di 14 anni, i colpevoli non sono ancora stati identificati e la giustizia continua a essere negata. Ma ora, oltre al dolore dell’omicidio irrisolto, si aggiunge quello che la Fondazione considera un tentativo di oscurare la sua eredità morale e politica.
La denuncia della Fondazione
Dario Vassallo non usa mezzi termini nel suo intervento: «Non avremmo mai immaginato che, dopo tutto questo tempo, i peggiori nemici di Angelo si sarebbero rivelati coloro che oggi amministrano il comune di Pollica». Tra le azioni che hanno scatenato l’indignazione della Fondazione vi è l’espulsione dal Castello di Capano, un luogo simbolico per la comunità, ora affidato in concessione a una società privata. «Quello è stato solo l’inizio di un percorso volto a emarginare la memoria di Angelo», prosegue Dario.
Non meno dolorosa è la distruzione dell’area del Giglio Marino, sulla spiaggia di Acciaroli, dedicata proprio ad Angelo Vassallo. A ciò si aggiunge il deterioramento del carrubo piantato nel porto in sua memoria, una testimonianza simbolica ormai abbandonata a sé stessa. Il gesto più grave, però, è stato la rimozione di ogni elemento commemorativo dal luogo del suo assassinio: bandiere, ricordi e persino il tricolore italiano, che ricordavano l’impegno civile e ambientale del Sindaco Pescatore, sono stati eliminati da mani ignote. Un atto che, secondo Dario Vassallo, rappresenta un “tentativo brutale di cancellazione della memoria”.
La Grande Onda: simbolo della lotta ambientale smantellato
Tra i segni più evidenti di questa “cancellazione” c’è la rimozione della Grande Onda, un’opera artistica eretta nel 2019 in ricordo di Angelo. Realizzata con 2.500 bottiglie di plastica raccolte da tutta Italia e persino dalla Germania, l’installazione rappresentava un simbolo della lotta contro l’inquinamento e l’amore di Vassallo per l’ambiente. Smontata la scorsa primavera con la scusa di piantare nuovi alberi, la Grande Onda non è mai stata ripristinata, lasciando un vuoto tangibile.
«Con la rimozione della Grande Onda si spegne l’ultimo simbolo visibile della lotta di Angelo per l’ambiente. Mentre l’Italia intera lo celebra, il suo paese sembra volerlo dimenticare», afferma Dario Vassallo. Un’accusa pesante nei confronti dell’amministrazione locale, che viene accusata di aver abbandonato l’eredità di Angelo, scegliendo di seguire una strada opposta a quella tracciata dal Sindaco Pescatore.
La risposta della Fondazione: “Ricostruiremo la Grande Onda”
Nonostante il clima di sconforto, Dario Vassallo non si arrende. «Angelo vive attraverso le sue idee, che continuano a diffondersi tra le nuove generazioni», dichiara. E annuncia una nuova iniziativa: la ricostruzione della Grande Onda, come simbolo di resistenza e speranza. «La storia è la testimonianza del passato, luce di verità e vita della memoria», conclude citando Cicerone. Il suo appello è rivolto a tutti gli “ambassador” di Angelo Vassallo in Italia e nel mondo, invitati a unirsi nella difesa della sua memoria.
Quattordici anni dopo quel tragico 5 settembre, Angelo Vassallo rimane una figura centrale per chi continua a credere nei valori della legalità, dell’impegno civile e della tutela dell’ambiente. La sua eredità, anche se minacciata, vive attraverso le azioni della Fondazione e il ricordo di chi lo ha conosciuto e ammirato.
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