Ponte Ognissanti, flop Camerota e Palinuro. Commercianti: «Colpa della Mingardina»

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Ponte Ognissanti, flop Camerota e Palinuro. Commercianti: «Colpa della Mingardina»

Il ponte di Ognissanti, anche se lungo, non ha portato il flusso turistico sperato a Marina di Camerota e Palinuro. Ad affermarlo sono proprio i commercianti e i proprietari delle attività delle due località costiere cilentane. La colpa – secondo quest’ultimi – sarebbe della strada chiusa. Da giovedì, infatti, la provinciale 562, meglio nota con il nome di Mingardina, è sbarrata. Non si passa. Il motivo per il quale è stata chiusa è sempre lo stesso: caduta massi. Una frana ha interessato l’arteria che collega il bivio di San Severino di Centola con quello di Palinuro e Camerota. Pochi metri più avanti del ponte Fascista, tra i comuni di Celle di Bulgheria e Centola, un guard rail, sistemato dagli operai della provincia di Salerno, chiude la strada. E l’incubo ritorna, questa volta non solo per gli studenti e i pendolari, ma anche per gli operatori turistici che speravano in un’ultima boccata di ossigeno fuori stagione.

«Ogni volta siamo alle solite – borbotta un commerciante di Camerota – purtroppo dopo le prime piogge autunnali la collina che sovrasta la Mingardina inevitabilmente frana e gli amministratori sono costretti a chiudere l’arteria per metterla in sicurezza. Questo ponte, da sabato pomeriggio a mercoledì, in pratica, doveva portare nelle nostre zone un pochino di gente, ma non si vede nessuno per via dell’interruzione. Io non me la prendo personalmente con chi non riapre subito la strada, c’è un iter da rispettare e va rispettato perchè stiamo parlando di mettere in pericolo la vita delle persone. Me la prendo semplicemente con chi non fa prevenzione, con chi tutti i giorni non lotta per trovare una soluzione definitiva. Il dissesto idrogeologico – conclude – è un problema che attanaglia tutto il Cilento. I sindaci ancora pensano ai partiti e quando uno è del Pd e l’altro di Fi, ad esempio, non lavorano insieme per il bene Comune ma pensano solo ad ostacolarsi».

Intanto dal cantiere della Mingardina fanno sapere che i tempi per la riapertura della strada si aggirerebbero attorno ai «dieci, massimo quindici giorni». «Verso la metà di novembre dovrebbe essere tutto in ordine» dice uno dei tecnici. I rocciatori sono a lavoro sul costone per far crollare i massi rimasti in bilico in seguito al movimento franoso. Lo step successivo è mettere in sicurezza la zona, pulire la strada e riaprire l’arteria solo dopo un sopralluogo di Provincia, amministratori ed esperti. I sindaci di Camerota, Centola e Celle di Bulgheria sono in costante contatto.

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Foto trekkingtv.it

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