Presentato a Santa Maria di Castellabate il libro dello scrittore italo-brasiliano Costantino Ianni
| di Antonio VuoloPresentato a Santa Maria di Castellabate, il libro dello scrittore italo-brasiliano Costantino Ianni, edito da Galzerano. In occasione del 900º anniversario dalla fondazione di Castellabate (1123-2023), l’Associazione Giuseppe Ripa e la FIDAPA di Castellabate hanno voluto riproporre lo scrittore Costantino Ianni attraverso la presentazione del libro “Il sangue degli emigranti”. Questo volume, scritto dal noto scrittore e giornalista, rappresenta il frutto di un’indagine condotta in Italia nel 1956-1957 sulla storia dell’emigrazione italiana nel mondo. Si tratta di una pagina amara che rivela i retroscena di questo fenomeno, analizzandolo dal punto di vista sociale, politico, economico e umano.
La serata di presentazione si è svolta presso Villa Matarazzo a Santa Maria di Castellabate, con la partecipazione di un pubblico attento, tra cui le associate della FIDAPA e personalità di spicco nel campo della cultura e del giornalismo, come Clodomiro Tarsia, già caporedattore de “Il Mattino”. Durante l’evento, la dinamica presidente della FIDAPA di Castellabate, Roberta Piccirillo, ha sottolineato l’importanza dell’emigrazione, ricordando quanto sia costata in termini umani a milioni di italiani e ai conterranei di Castellabate, inclusi i membri delle proprie famiglie. Inoltre, è stato menzionato il contributo dei conti Matarazzo, che, con le loro fabbriche in Brasile, hanno offerto lavoro a migliaia di emigranti meridionali.
Tra gli ospiti presenti alla serata culturale c’era il professor Costabile Ianni, cugino di Costantino, che, come ha raccontato lui stesso, lo ha ospitato durante la sua ultima visita in Italia nel 1977. Durante il mio intervento, ho sottolineato come il libro “Il sangue degli emigranti” rappresenti il risultato di un’ampia inchiesta condotta dall’autore in Italia nel 1956-1957, in cui vengono analizzate con grande realismo le condizioni politiche e sociali del Meridione che hanno portato a un grande esodo di massa.
L’editore Giuseppe Galzerano ha ripercorso le tappe salienti di questa indagine storica condotta da Costantino, mettendo in luce come, nel corso di circa cento anni di unità nazionale, una folla sterminata di emigranti sia passata inosservata e silenziosa agli occhi degli italiani. Gli unici ad occuparsene sono stati gli economisti, interessati a calcolare le rimesse, gli introiti e i nuovi mercati. Ma i veri protagonisti sono rimasti avvolti nel silenzio. Si sapeva poco o nulla della loro vita e dei loro problemi. C’era l’interesse a nascondere le loro dolorose storie di sofferenza, per ingannare altri emigranti vittime del mito della ricchezza e dell’opportunità facile nei paesi del continente americano.
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