Prignano Cilento, la strada incompleta da mezzo secolo sarà conclusa: lo decide il Tar
| di Marianna ValloneCon la sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Campania – sezione di Salerno, si è definitivamente conclusa la controversia intrapresa dal Comune di Prignano Cilento e dal Consorzio di bonifica “Velia” nei confronti della Regione Campania per contestare la mancata esecuzione dell’intesa del 2015 con la quale la stessa amministrazione regionale aveva assunto l’impegno di sovvenzionare, mediante i fondi europei 2014-2020, l’ultimazione della strada di penetrazione compresa fra lo svincolo di accesso alla “variante ex S.S. 18”, presso la diga dell’Alento, ed i territori dei Comuni di Prignano Cilento, Cicerale, Monteforte Cilento, Gioi e Stio.
Dopo averne disatteso il carattere vincolante, infatti, la Giunta regionale aveva affermato la natura politico-istituzionale dell’accordo siglato il 27 maggio 2015, rifiutando la sussistenza dell’obbligo di assicurare il sostegno finanziario per il completamento della strada, indispensabile per superare l’isolamento e la marginalizzazione della aree interne del Cilento.
Per questo il Comune guidato dal sindaco Giovanni Cantalupo e l’organismo di bonifica del bacino dell’Alento presieduto da Franco Chirico, difesi dagli avvocati Antonio Brancaccio e Pasquale D’Angiolillo, hanno richiesto insieme al T.A.R. di annullare il provvedimento di diniego e condannare la pubblica amministrazione a dare esatto adempimento al patto sottoscritto nel 2015.
In seguito all’impugnativa, però, la Regione Campania, ha ammesso a finanziamento il progetto per 16.886.478, facendo venir meno la materia del contendere e, di qui, determinando la sopravvenuta improcedibilità del giudizio, come sancito nella sentenza emessa dal Collegio amministrativo salernitano.
Potrà essere, dunque, terminata un’arteria stradale rimasta incompleta da circa mezzo secolo. La storia del tracciato risale, infatti, agli anni cinquanta del secolo scorso, quando la Provincia di Salerno ne aveva costruito la prima parte.
Negli anni novanta, nell’ambito del programma di opere a supporto della diga sul fiume Alento, il “Velia” aveva, poi, ottenuto dalla Cassa per il Mezzogiorno le risorse per la creazione dello svincolo di accesso alla “variante ex S.S. 18”, dando a quest’ultimo la funzione di tratto iniziale del percorso viario.
Successivamente, lo stesso ente consortile, quale agenzia tecnica dei Comuni dell’area, aveva ripreso i lavori, realizzando un segmento di 23 chilometri, del quale è rimasto incompiuto l’ultimo tratto di 2,7 chilometri, ora finanziato insieme alle opere di ripristino e messa in sicurezza di ponti, muri di contenimento, banchine, piattaforme, privi di manutenzione e soggetti a continue e incombenti frane e smottamenti.
Più recentemente, l’intervento era stato inserito nell’accordo-quadro, firmato il 30 luglio 2016 da 22 sindaci, 2 presidenti delle Comunità Montane e dal presidente dell’Ente Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, per la implementazione del piano strategico “Parkway Alento”.
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