Processo Kamaraton, condannati politici e dirigenti: oltre 85 anni di carcere
| di Luigi MartinoE’ arrivata questa mattina, lunedì 2 dicembre, la lettura del dispositivo della sentenza di primo grado per gli imputati del processo Kamaraton, l’inchiesta che nel maggio 2019 portò all’esecuzione di diverse misure cautelari e che ha portato a processo 44 imputati che – fino al 2016 – avevano rivestito la carica di amministratori locali, dirigenti e dipendenti del Comune di Camerota, consulenti, in tal caso fornitori. La motivazione sarà depositata, adesso, in sessanta giorni.
Fase dibattimentale
A febbraio di quest’anno era terminata l’istruttoria dibattimentale, protrattasi per decine e decine di udienze attraverso l’esame di numerosissimi testimoni, di consulenti tecnici e l’esame di alcuni tra gli imputati, è toccò al pm titolare dell’indagine, Vincenzo Palumbo, tenere una lunga requisitoria (durata oltre tre ore) con la quale si riassunsero le fasi delle indagini (effettuate soprattutto attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche) ed analizzato il dipanarsi del processo attraverso i diversi momenti.
Condanne
Oggi, invece, sono arrivate le condanne di primo grado che riguardano una ferita ancora aperta per Camerota, una delle pagine più delicate della storia della cittadina cilentana.
Per Antonio Romano, all’epoca sindaco di Camerota, il pm aveva richiesto una condanna di 11 anni e 3 mesi, trasformata, invece, in un provvedimento di 13 anni e 5 mesi di reclusione, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Per Antonio Troccoli, ex sindaco di Camerota, all’epoca dei fatti Capo di Gabinetto e Direttore Generale, il pm aveva chiesto la stessa condanna di Romano, mentre la pronuncia dice 12 anni e 10 mesi di reclusione, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Per Ciro Troccoli, figlio di Antonio Troccoli, assessore all’epoca dei fatti, pena di 5 anni e 6 mesi, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Per Abate Rosario, anche lui componente della giunta Romano, chiesti 11 anni dal pm, divenuti quest’oggi 14 anni e 10 giorni di reclusione nella sentenza, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. E’ il provvedimento più duro.
Il vicesindaco della giunta Romano, Michele Del Duca, medico, condanna ad 1 anno e 8 mesi. Per Antonio Ciociano, invece, ex comandante dei vigili urbani di Camerota, pena di 3 anni e 5 mesi, con l’interdizione di 5 anni dai pubblici uffici. Per Fernando Cammarano una condanna a 6 anni con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Un anno a Roberto Cavaliere; per Raffaella Di Bello 4 anni, 9 mesi e 20 giorni con l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.
Per il presidente del consiglio comunale dell’epoca, Alfonso Esposito, il pm aveva chiesto un anno, il dispositivo, invece, parla di un anno e 8 mesi. Per l’architetto Antonietta Coraggio, invece, condanna di 4 anni e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici. Provvedimento identico anche per Giancarlo Saggiomo, mentre per Vincenzo Bovi 5 anni con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Condanna a 4 anni con l’interdizione di 5 anni dai pubblici uffici per Giuseppe Occhiati.
Assolti
Assolti (con residue accuse cadute per decorso del termine di prescrizione) invece Francesco Fiore, Marco Francesco Di Luca, Domenico Talamo, Giovanniantonio Cammarano, Josè Antonio Pomarico, Giuseppe Saturno, Massimo Augusti, Silvia Augusti, Alessandro Di Rosario, Nicola Carrato, Paolo Desiderio, Lina Di Lello, Antonio Reda, Orlando Laino, Marco Garofalo, Domenico Ciorciaro, Vicente Gerardo Di Napoli, Mattia Gerardo Del Duca, Giuseppe Amorelli, Sergio Gargiulo, Sabino Festa, Gabriele Gagliotta, Marco Colucci, Barbara Bottiglieri, Valentina Marsicano, Palma Francesca Principe, Vincenzo De Luca, Lorenzo Calicchio, Mauro Esposito e Cristian De Feo.
Per coloro che sono stati condannati, poi, anche l’onere di pagare le spese della costituita parte civile Comune di Camerota, con i danni in favore della stessa a liquidarsi in sede civile.
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