Pronto soccorso trasformato in rifugio notturno: una coppia senza dimora torna a dormire nella sala d’attesa

| di
Pronto soccorso trasformato in rifugio notturno: una coppia senza dimora torna a dormire nella sala d’attesa

La sala d’attesa del pronto soccorso dell’ospedale di Roccadaspide si sta trasformando, sempre più spesso, in un rifugio improvvisato per chi vive ai margini. Nelle ultime notti, una coppia ha nuovamente preso l’abitudine di trascorrere lì le ore notturne, portando con sé anche un gatto, sistemato in un trasportino. Arrivano sul tardi e vanno via all’alba, lasciando libero lo spazio prima dell’inizio della giornata ospedaliera.

Non è la prima volta che l’uomo e la donna cercano riparo all’interno di strutture pubbliche. In passato, erano già stati allontanati dagli spogliatoi del campo sportivo comunale, che avevano occupato senza autorizzazione. Più recentemente, si erano stabiliti anche nei locali del palazzetto dello sport “Principe Filomarino” in località San Paolo. Lì, però, erano stati raggiunti da un’ordinanza di sgombero firmata dal sindaco Gabriele Iuliano, dopo che la Polizia municipale aveva accertato l’ennesima occupazione irregolare lo scorso 28 febbraio.

L’immobile in questione, destinato ad attività sportive, è un bene pubblico e come tale non può essere utilizzato arbitrariamente. La presenza della coppia, già segnalata in precedenti episodi simili, aveva infatti impedito il normale svolgimento delle attività previste per la collettività.

Non è una situazione nuova: circa un anno fa era stata emessa una prima ordinanza di sgombero, alla quale la coppia aveva risposto con un ricorso al Tar. All’origine della loro condizione attuale ci sarebbe uno sfratto che li ha messi in seria difficoltà, spingendoli a cercare riparo dove potevano. Il Comune, tramite il Piano di zona S7, aveva tentato di offrire una soluzione abitativa collocandoli temporaneamente in una struttura a Felitto, ma la permanenza è durata poco: hanno scelto di andarsene spontaneamente.

Da allora, si sono nuovamente appoggiati agli spogliatoi e, ora, al pronto soccorso. Una vicenda complessa, che mette in luce una realtà fatta di fragilità sociali, burocrazia e tentativi di assistenza che spesso non riescono a produrre soluzioni durature.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata