Punto nascita ospedale Sapri a rischio chiusura: sindaci insieme
| di Luigi MartinoLa Regione Campania ha richiesto al Governo, nelle scorse settimane, la deroga, prevista per le aree disagiate del territorio, in riferimento ai punti nascita nei presidi ospedalieri. Il Governo ha dato parere favorevole alla deroga per il punto nascita di Ariano Irpino, Vallo della Lucania e Ischia. E’ stato espresso, invece, parere sfavorevole alla deroga per i punti nascita di Piedimonte Matese, Polla e Sapri. Nel prendere atto della decisione del Governo la Regione nelle prossime settimane riproporrà la richiesta di ammissione alla deroga per i punti nascita al momento esclusi.
Intanto monta la protesta dei sindaci del comprensorio del Basso Cilento. «Ho convocato con urgenza, come sindaco capofila, per le ore 15 di mercoledì 14 novembre, presso il Comune di Sapri, il comitato dei Sindaci del distretto 71. Alla riunione parteciperà anche il Sindaco di Maratea. Metteremo in campo tutte le nostre forze per modificare ciò che è stato deciso altrove. Tutti i cittadini, le OOSS e le associazioni sono invitati a partecipare». E’ quanto scrive su Facebook Antonio Gentile, primo cittadino di Sapri.
«Chiudere i “Punti Nascita” a Polla e a Sapri rappresenta oltre che una follia, anche una di quelle vergognose contraddizioni della politica italiana – sottolinea invece Tommaso Pellegrino, sindaco di Sassano e presidente del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni -. Approviamo le leggi sui piccoli Comuni, poi continuiamo a tagliare i servizi per le famiglie che ci vivono; parliamo della valorizzazione delle periferie, poi non diamo neppure la possibilità di nascerci; finanziamo le aree interne, poi tagliamo i fondi per l’assistenza sanitaria nelle stesse aree interne; parliamo di contrasto allo spopolamento e facciamo di tutto per spingere le famiglie a vivere nei grandi centri. Basta con questa ipocrisia che continua a togliere credibilità alla politica, che con serietà e responsabilità dovrebbe occuparsi almeno dei bisogni primari della gente». Poi l’appello al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e ai parlamentari del territorio chiedendo di «superare qualsiasi ideologia e di lavorare insieme per evitare l’ennesima mortificazione, che in questo caso rappresenterebbe la cancellazione dell’identità delle attuali e future generazioni».
Sulla stessa scia il primo cittadino di Camerota, Mario Salvatore Scarpitta, che sottolinea come «in Cilento tanti ammalati sono costretti ad attendere tempi biblici per sottoporsi a cure che in altri posti vengono svolte nel giro di una settimana; altri invece affrontano trasferte incredibili per una chemio o una radioterapia. Adesso toccherebbe alle mamme vivere la gravidanza con la paura di dover improvvisamente raggiungere un ospedale troppo lontano per far nascere il proprio figlioletto».
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