Ragazzina sequestrata, incappucciata e violentata all’uscita di scuola: aperta un’inchiesta
| di RedazioneUn incubo, una storia dai contorni ancora poco chiari, una vicenda delicata che è finita sulla scrivania degli inquirenti e che – si spera – presto trovi la luce. Michela, nome di fantasia per proteggere la sua identità, è una ragazzina di soli 12 anni, della Piana del Sele, in provincia di Salerno. Sarebbe stata sequestrata, forse addirittura più volte, e incappucciata. Sulla vicenda aleggia la scure di una presunta violenza sessuale. I fatti che trapelano dovranno trovare contezza nei riscontri dopo l’inchiesta della Procura di Salerno.
L’orrore (ultimo solo in ordine di tempo) avrebbe avuto luogo nel pomeriggio di lunedì quando, insieme alla madre, Michela si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia. La ragazzina, originaria di un comune limitrofo, frequenta una scuola proprio nel luogo in cui si sarebbe verificato il presunto sequestro di persona.
Il racconto delle autorità e delle testimonianze raccolte fino ad ora dipinge un quadro agghiacciante. La ragazzina, uscita dalla scuola, sarebbe stata afferrata da ignoti, con il volto coperto, dinanzi al cancello della scuola stessa. Ciò che è successo dopo il sequestro rimane un vuoto, ma Michela è stata successivamente abbandonata nei pressi del cimitero degli Inglesi, a Pagliarone di Montecorvino Pugliano. La madre, visibilmente sotto shock, l’ha recuperata e immediatamente portata al pronto soccorso.
Il timore di uno stupro ha attivato una serie di procedure mediche e investigative. Michela è stata sottoposta a una visita ginecologica che, fortunatamente, non ha rivelato segni di violenza sessuale recente. Tuttavia, emergono elementi che fanno pensare a una condotta simile in passato. Secondo quanto riportato dalle indagini, a maggio scorso, la ragazzina sarebbe stata coinvolta in un episodio simile, quando è stata trovata incappucciata all’uscita di un’altra scuola, ubicata in un terzo comune del comprensorio.
La Procura ha immediatamente avviato indagini approfondite, delegando il compito alla Squadra Mobile di Salerno sotto la guida del vicequestore Gianni Di Palma. Le attività investigative sono state complesse e intricate, coinvolgendo anche una possibile analisi delle minacce rivolte alla famiglia della giovane Michela.
Le autorità stanno cercando di stabilire se sia avvenuto uno stupro e se l’episodio recente sia collegato all’evento di maggio. Al momento, Michela è stata dimessa dal pronto soccorso con una prognosi di cinque giorni. Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire dettagliatamente gli avvenimenti, con la possibilità di chiedere un incidente probatorio per ascoltare la testimonianza della bambina.
Si tratta di un caso estremamente delicato, e la comunità resta in attesa di ulteriori sviluppi. La Procura è determinata a fare luce su questa oscura vicenda, assicurando che ogni aspetto venga esaminato attentamente e che, se necessario, gli eventuali responsabili siano identificati e assicurati alla legge.
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