Escluso il Cilento dai grandi progetti
| di Biagio CafaroÈ stato pubblicato l’elenco dei grandi progetti e dei grandi programmi del POR FESR 2007/2013 della regione Campania, dal quale viene escluso l’intero territorio cilentano. Infatti, le uniche opere che riguarderanno la provincia di Salerno, sono la riqualificazione del fiume Sarno, il potenziamento della fruibilità del porto di Salerno e il ripascimento del litorale del golfo di Salerno. Più a sud non sono stati previste grandi progetti. L’unica speranza può provenire da alcuni grandi progetti che riguardano tutta la regione, come quello denominato “La Campania delle energie alternative e delle fonti rinnovabili” oppure il progetto “Allarga la rete: Banda Larga e sviluppo digitale in Campania” o anche “Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali”. Ma quanti di questi contributi giungeranno nei territori cilentani? Molti sono i comuni del Cilento che non usufruiscono della banda larga e molti di più sono i comuni che hanno i sistemi fognari carenti e rovinati. Ma ciò lo si potrà constatare solo quando partiranno i progetti. Ciò che emerge ora e che di 22 grandi progetti e sette miliardi di euro da investire, nessuno interessa esclusivamente il territorio cilentano. A questo c’è da aggiungere che i progetti che riguardano la viabilità sono molteplici e quasi tutti sono inseriti nell’hinterland Napoletano. Già abbiamo discusso delle difficoltà di viabilità del Cilento dove, nel corso degli anni, stanno venendo a mancare anche le più essenziali vie di comunicazione. Eppure la regione Campania ritiene più opportuno inserire tre grandi progetti che interessano le metropolitane napoletane per quasi 700 milioni di euro. I finanziamenti all’Anas riguardano sempre la provincia di Napoli, in particolare la SS 268, nel tratto di collegamento tra Napoli e Scafati.
Da quest’analisi si potrebbe tranquillamente desumere che il Cilento non è situato all’interno della regione Campania. Ma sappiamo bene che così non è, ma forse, alla regione Campania, non se ne sono accorti. Un territorio dalle enormi potenzialità, come il Cilento, che viene sistematicamente ignorato dalla regione, che è troppo impegnata nella sua politica napolicentrica. Si badi bene, qui non si vuol discutere della legittimità di proposte secessioniste, come “Il Principato di Salerno” tanto caro al presidente della provincia di Salerno, Edmondo Cirielli. Si vuol semplicemente mettere in risalto come il territorio cilentano sia escluso da progetti a lungo o medio termine che possano valorizzare il territorio. In questo senso sarebbe opportuno ripensare il sistema viatico dell’intero sud della regione Campania.
In merito ai grandi progetti queste sono state le dichiarazioni di Stefano Caldoro: “Progetti in perfetta coerenza con il Piano Sud, per ciascuno dei quali sarà applicabile un cronoprogramma che consenta di dare esecutività alla relativa delibera in duecentoquaranta giorni”.Durante il Tavolo regionale del Partenariato economico e sociale, tenuto lunedì 18 aprile 2011, il presidente del Tavolo, Luciano Schifone, ha fatto il punto della situazione riguardante proprio i Grandi Progetti. Ha sottolineato che i Grandi Progetti presentati: “Ancora devono essere ratificati a livello nazionale ed europeo ed è chiaro che attorno a questi progetti più è forte la coesione e la condivisione delle Parti Sociali e maggiore sarà la loro capacità di realizzazione. Se siamo partiti soltanto adesso è perché solo il 31 marzo 2011 siamo rientrati dallo sforamento del patto di stabilità con la comunicazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze del rispetto dei parametri e quindi abbiamo riaperto la strada per riattivare gli investimenti. Prima non ci sarebbe stato possibile attivare alcuna procedura per impossibilità di spesa consequenziale allo stato di sforamento. Abbiamo condiviso una parte delle vecchia programmazione rispettando le priorità e le risorse divise per asse come già concordate con questo Tavolo nella precedente programmazione”.Tutte parole comprensibili, ma il problema è sempre lo stesso. Il Cilento è tagliato fuori da qualsiasi progetto di sviluppo economico-sociale.
©Riproduzione riservata