Riapre il reparto di Chirurgia all’ospedale ‘Luigi Curto’ di Polla: non mancano le polemiche

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Riapre il reparto di Chirurgia all’ospedale ‘Luigi Curto’ di Polla: non mancano le polemiche

Il tanto atteso giorno della riapertura del reparto di Chirurgia all’ospedale “Luigi Curto” di Polla è finalmente arrivato, ma non senza polemiche. Nonostante le promesse di nuove assunzioni, i medici annunciati non sono ancora giunti. Al loro posto, la soluzione individuata dall’ASL è quella di aumentare i turni del personale medico già impiegato presso altri ospedali della provincia di Salerno, una decisione che sta sollevando non poche preoccupazioni.

Il nodo centrale della questione riguarda il rispetto delle normative sul riposo obbligatorio dei medici. Questo non è soltanto un diritto per i lavoratori, ma una garanzia di sicurezza per i pazienti. Un medico stanco rischia infatti di compromettere la sua capacità decisionale in situazioni critiche, mettendo a rischio la riuscita degli interventi chirurgici e, in casi estremi, la vita dei pazienti stessi.

A complicare ulteriormente la situazione è il ricorso al sistema ALPI (Attività Libero Professionale Intramuraria), che consente ai medici di essere retribuiti in regime di straordinario. Si stima che, con questo sistema, un medico possa guadagnare oltre 700 euro lordi al giorno, cifra che rappresenta un incentivo economico, ma che non tiene conto del costo umano e della stanchezza accumulata. Il rischio è che il personale medico, già provato da turni impegnativi, possa affrontare ulteriori turni a Polla in condizioni fisiche e mentali compromesse.

La sicurezza dei pazienti è al centro delle preoccupazioni. Un esempio emblematico è quello di un chirurgo che, terminato un turno notturno a Battipaglia, deve percorrere l’autostrada per arrivare a Polla e riprendere il lavoro. In che condizioni potrà affrontare un’operazione d’emergenza? La stanchezza potrebbe influire sulla sua lucidità, aumentando il rischio di errori fatali. Situazioni simili, purtroppo, non sono rare: un medico potrebbe essere chiamato a operare su pazienti in gravi condizioni, con la pressione di dover agire con precisione dopo ore di lavoro incessante.

Oltre alla questione medica, anche il reparto di Ortopedia dell’ospedale di Polla sta affrontando delle criticità, in particolare per la carenza di infermieri. Per ovviare a questo problema, è stata decisa la riduzione dei posti letto in Ortopedia, mentre i pazienti ortopedici verranno ricoverati in altri reparti dell’ospedale. Gli specialisti di Ortopedia si sposteranno tra i reparti per garantire l’assistenza necessaria, una pratica già adottata in altre strutture sanitarie per far fronte a situazioni simili.

Le soluzioni adottate sollevano dubbi non solo sulla sicurezza del personale e dei pazienti, ma anche sull’efficienza del sistema sanitario locale, già messo a dura prova da carenze croniche di personale. La comunità e gli operatori sanitari attendono risposte concrete per garantire un servizio sicuro e sostenibile nel lungo periodo.

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