Riapre la stazione di Centola ma i disagi non sono finiti: proseguono le indagini

| di
Riapre la stazione di Centola ma i disagi non sono finiti: proseguono le indagini

Nella mattinata di ieri, presso la stazione ferroviaria di Centola, si sono svolti importanti accertamenti tecnici irripetibili disposti dalla Procura di Vallo della Lucania. L’evento ha segnato un passo cruciale nelle indagini sul deragliamento di otto carri merci avvenuto lo scorso 9 luglio lungo la linea ferroviaria BattipagliaSapri. Mentre i lavori di ripristino procedono, la vicenda si sviluppa su due fronti principali: quello tecnico-operativo e quello giudiziario.

Le indagini e i lavori

Sul fronte operativo, i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana e gli operai delle ditte specializzate sono al lavoro senza sosta per rispettare i tempi del cronoprogramma stabilito. Alle 6 di questa mattina è stato riaperto lo scalo ma i treni possono utilizzare un solo binario, il numero uno, permettendo così gradualmente la ripresa del traffico ferroviario nel tratto compreso tra le stazioni di Vallo della Lucania e Sapri. Questa riapertura parziale mira a smussare i disagi che hanno interessato migliaia di viaggiatori, costretti a utilizzare autobus sostitutivi per raggiungere le loro destinazioni.

I lavori proseguiranno nei prossimi giorni per completare il ripristino del secondo binario, che è stato danneggiato dal deragliamento dei carri merci. Sarà inoltre necessario ricostruire parte della banchina, anch’essa distrutta durante l’incidente.  

Gli elementi e le ipotesi

Parallelamente ai lavori di ripristino, continua l’inchiesta giudiziaria aperta dalla Procura di Vallo della Lucania. Attualmente, sono cinque le persone indagate per il deragliamento: tre dirigenti di RFI e due direttori dei lavori. I sospettati dovranno rispondere dell’accusa di concorso nella determinazione del pericolo di disastro ferroviario.

Durante gli accertamenti tecnici di ieri, era presente anche l’avvocato Franco Maldonato, legale di due dei dirigenti di RFI indagati, accompagnato dal consulente Demetrio Festa.

La pista

Secondo quanto emerso, l’incidente sarebbe stato causato dalle traversine che non erano adeguatamente ancorate al pietrisco, compromettendo la stabilità dei binari stessi. Le nuove basi dei binari si trovavano su un sedime non consolidato, che ha ceduto proprio nel punto di transizione tra il tratto già risanato e quello ancora da risanare. 

Consigliati per te

©Riproduzione riservata