Riapre la strada per il monte Gelbison dopo la frana: buone notizie da Novi Velia
| di Redazione
Buone notizie arrivano da Novi Velia: il sindaco Adriano De Vita è pronto a revocare l’ordinanza di chiusura della strada di accesso al Monte Gelbison, interdetta al transito dallo scorso dicembre a causa di una frana che ha travolto un intero versante della montagna, colpendo anche il ristorante “La Montanara”.
Grazie al miglioramento delle condizioni del terreno e ai primi interventi di messa in sicurezza, sarà presto possibile riaprire l’accesso al Monte e al Santuario della Madonna del Gelbison, meta di pellegrinaggi, escursioni e turismo religioso, soprattutto in vista della bella stagione.
Verso la riapertura de “La Montanara”
Parallelamente, si lavora per il ripristino delle attività del ristorante “La Montanara”, storica struttura simbolo dell’accoglienza in quota, danneggiata dai detriti e dalle pietre che nella notte tra il 23 e il 24 dicembre hanno colpito l’area esterna, in particolare il parcheggio.
I tecnici sono al lavoro per valutare soluzioni di consolidamento del costone e consentire la riapertura in sicurezza dell’attività. I gestori hanno già avviato le procedure per la richiesta di risarcimento danni e attendono risposte da parte delle istituzioni.
Incontro in Regione Campania
Consapevole della complessità della situazione, il sindaco De Vita si recherà questa mattina a Napoli, in Regione Campania, accompagnato dal presidente della Provincia, Giovanni Guzzo, per un incontro ufficiale con il vicepresidente regionale Fulvio Bonavitacola.
Obiettivo del vertice è ottenere nuovi finanziamenti per affrontare la seconda fase dell’emergenza. Dopo il primo stanziamento di circa un milione di euro per gli interventi urgenti, ora si punta a un piano straordinario di risanamento per garantire la sicurezza a lungo termine.
“Da soli non ce la facciamo”
«Stiamo agendo con tempestività – ha dichiarato il sindaco – ma da soli non possiamo sostenere un’emergenza di questa portata. Serve un impegno concreto da parte della Regione e dello Stato per tutelare la montagna, le sue attività e soprattutto la sicurezza dei cittadini».
La zona colpita era già stata classificata ad alto rischio idrogeologico nel 2012 dall’Autorità di Bacino. Dopo la frana, la Procura ha aperto un’indagine per verificare eventuali responsabilità legate alla mancata manutenzione del territorio.
Un primo passo, ma la sfida è ancora aperta
Anche le associazioni ambientaliste hanno chiesto attenzione per il territorio e per la tutela dell’ambiente. Ora si guarda al futuro con speranza, ma anche con maggiore consapevolezza: la revoca dell’ordinanza e i primi interventi sono solo un punto di partenza.
La vera sfida sarà costruire un modello di prevenzione e sviluppo che unisca sicurezza e valorizzazione del patrimonio naturale del Monte Gelbison.
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