Riaprono a Morigerati le Grotte del Bussento, la perfetta oasi da vivere ai tempi del Covid-19
| di Marianna Vallonedi Marianna Vallone
Oggi riaprono al pubblico le Grotte del Bussento, la perfetta oasi nell’entroterra cilentano da vivere ai tempi del Covid-19. Gli ampi spazi, infatti, 607 ettari in tutto, offrono ai visitatori sicurezza e distanziamento naturale. La natura è rimasta da secoli intatta con la rigogliosa macchia mediterranea a farla da padrona e a incorniciare uno dei fiori all’occhiello del WWF Italia. Chiusa per mesi a causa delle restrizioni per il Coronavirus, l’oasi da oggi ritorna fruibile in tutto il suo splendore. Gli animali si sono risvegliati dal lungo letargo trascorso nel fiume Bussento e tra la vegetazione, fiori e piante rare incorniciano i muretti e le rocce, gli alberi si tingono di verde intenso esplodendo di bellezza nella stazione di muschi, la più grande del Sud Italia.
Tutto è pronto per accogliere i turisti, anche grazie a piccoli lavori per mettere maggiormente in sicurezza l’area. L’Oasi, gestita dalla società tutta al femminile, Morgete, si trova all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria nel Comune di Morigerati. Si estende per circa 607 ettari all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni ed è anche nella lista mondiale dei Geoparchi. E’ un geosito “principale” per il rilevante fenomeno carsico, il fiume Bussento, dopo oltre 4 chilometri percorsi nelle viscere delle terra riemerge nella grotta di Morigerati.
Il particolare tragitto sotterraneo inizia a Caselle in Pittari, dove il fiume sparisce in un imponente inghiottitoio.L’Oasi si trova all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria nel Comune di Morigerati. Si estende per circa 607 ettari all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni ed è anche nella lista mondiale dei Geoparchi. E’ un geosito “principale” per il rilevante fenomeno carsico.
La grotta
In questo tempio naturale risorge il fiume Bussento, dopo oltre 4 chilometri percorsi nelle viscere delle terra. Il tragitto sotterraneo inizia a Caselle in Pittari, dove sparisce in un imponente inghiottitoio. Alla Grotta si accede tramite un portale enorme che attraverso un ponte permette di ammirare la forza del fiume che riemerge.
Il mulino
Il mulino in pietra di fine ‘700, restaurato e funzionante, sorge in prossimità di una sorgente e rappresenta il simbolo dell’antica laboriosità del territorio. La molitura è a ruota orizzontale, un sistema introdotto dai monaci basiliani che emigrarono nel Cilento intorno fuggendo dalle lotte iconoclaste.
La vegetazione
La vegetazione in fondo alle gole è caratterizzata dalla presenza di muschi e felci e da arbusti di ontano e salice. In alto sul vallone a nord ovest, il bosco è composto da leccio, roverella, frassino, carpino, mentre sul versante opposto predomina la macchia mediterranea, con euforbia arborea e lentisco.
I rari animali presenti
Nelle acque limpide del fiume sono presenti trote, gambero di fiume, granchio di fiume e si possno individuare i segni del passaggio della lontra. Nel bosco di leccio si possono incontrare invece le tracce di mammiferi altrettanto elusivi quali istrice, gatto selvatico, lupo. Tra gli uccelli spiccano i rapaci: gheppio, astore, nibbio bruno, nibbio reale, e l’altrettanto imponente corvo imperiale.
Info: Centro Visite 0974 982327 – 333 6959 991
©Riproduzione riservata