Era il 17 marzo 1861 e nasceva l’Italia!
| di Antonio CedrolaA pochi giorni dal 150° anniversario della nascita della nostra Nazione, volendomi unire ai festeggiamenti per questo evento importantissimo, avevo pensato di adottare simbolicamente un eroe del nostro Risorgimento, uno di quei personaggi che, mettendo in gioco la loro vita, combatterono non solo contro popoli alieni, ma anche contro l’ignoranza, ed a volte l’indolenza, di popoli indigeni svuotati da qualsiasi volontà di riscatto della loro condizione di soggezione, per secoli di dominio straniero.
La scelta non è stata facile perché, aldilà di una forse comune ed errata percezione, i salernitani che hanno dato il loro contributo di partecipazione e di sangue alla causa della libertà, sono stati veramente tanti.
Centosessantuno furono i salernitani che, nel 1848, andarono a difendere Roma e Venezia dai francesi e dagli austriaci ed una dozzina di loro vi lasciò la vita.
Nove, i salernitani che si unirono a Garibaldi e che tennero alto l’onore della nostra generosa provincia:
– LEONINO VINCIPROVA di Omignano, maggiore di fanteria
– OVIDIO SERINO di Mercato S. Severino, prete
– GIUSEPPE MARIA PESSOLANI di Atena Lucana, maggiore dell’esercito
– VINCENZO PADULA di Padula, prete ( morto a seguito ferite nella battaglia di Milazzo)
– ANTONIO SANTELMO di Padula
– MICHELE DEL MASTRO di Ortodonico ( morto sulle barricate di Palermo )
– FRANCESCO PAOLO DEL MASTRO di Ortodonico
– MICHELE MAGNONI di Rutino
– FILIPPO PATELLA di Agropoli, prete e preside di liceo a Napoli.
Il 5 settembre del 1860, con migliaia di insorti cilentani, Magnoni, Santelmo, Vinciprova e Francesco Paolo Del Mastro, accolsero a Sapri il generale Garibaldi e lo accompagnarono prima a Sala Consilina e poi a Salerno.
La mattina del 7 settembre del 1860 Garibaldi, prima di partire per Caprera, appuntò sul petto dei garibaldini salernitani sopravvissuti, la medaglia che li consacrava eroi liberatori dell’Italia.
Ho superato le mie indecisioni adottando tutti e nove questi eroi che diedero il loro vitale contributo alla unificazione dei sette Stati preesistenti alla nascita della nostra Nazione, e voglio adottare anche tutti gli quegli altri moderni eroi che daranno il loro contributo a far sì che la nostra Italia resti unita, compatta nelle sue diversità e salda nelle sue mille diverse tradizioni.
Questa è la mia speranza, ma questo fu il loro sogno, sogno per il quale non esitarono ad offrire le loro giovani vite.
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