Rifiuti in Tunisia, chiesti 10 milioni di dollari di danni a Regione e Ministero

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Rifiuti in Tunisia, chiesti 10 milioni di dollari di danni a Regione e Ministero

di Pasquale Sorrentino

Sta raccogliendo sempre più interesse mediatico una inchiesta, portata avanti tra i primi dal Giornale del Cilento, sui rifiuti partiti dal Vallo di Diano e sequestrati in Tunisia. Ieri ne ha parlato Rai News 24, il 17 maggio toccherà a Report. Le novità che possiamo aggiungere rispetto agli altri nostri articoli sono che l’Arkas Container Transport ha citato in giudizio la Regione Campania, il Ministero dell’Ambiente e la Sra, azienda che si occupa di stoccaggio di rifiuti, per una cifra di circa dieci milioni di dollari per l’inadempienza contrattuale.

La vicenda – ricordiamo – riguarda i rifiuti partiti da Polla e dal porto di Salerno arrivati in Tunisia dove sono stati sequestrati dalla magistratura maghrebina diversi mesi fa. L’Arkas è la compagnia di navigazione turca che si occupata del trasporto dei 282 container di rifiuti, 212 dei quali ancora sottoposti a sequestro nel porto di Sousse e che avrebbe dovuto ricevere “vuoti” i container in questione.

La situazione è congelata, i rifiuti dovevano ritornare in Italia ma non è stato fatto perché è iniziato un braccio di ferro tra la Sra e la Regione Campania su colpe e responsabilità, con l’ente di Palazzo Santa Lucia accusato di aver autorizzato un trasporto senza seguire l’iter giusto e la Regione a sua volta che rimanda le accuse alla Sra, rea secondo gli uffici tecnici, di aver dato indicazioni sbagliate. L’Arkas accusa la Sra di non aver adempiuto agli obblighi contrattuali, e in più, dal punto di vista degli enti imputa alla regione Campania di aver “emesso i due decreti autorizzativi senza la preventiva autorizzazione della autorità di destinazione tunisina effettivamente competente, omettendo, oltretutto, di svolgere alcuna preventiva e doverosa verifica in ordine alla identificazione della stessa, e ciò sia prima dell’invio della Notifica che successivamente”. Accuse rivolte anche al Ministero soprattutto perché – leggendo la citazione – pur ricevendo ben tre comunicazioni sulla vicenda, dalla Regione, non ha dato riscontro.

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