Rifiuti, M5S: «Raccolta differenziata in Campania già al 52%»
| di Luigi Martino«A livello regionale la Campania nel 2016 aveva il 52% di raccolta differenziata. Meglio di alcune regioni del Nord. Quello che serve è più raccolta differenziata porta a porta, a partire dal Comune di Napoli e impianti di selezione, recupero materia e compostaggio non inceneritori. E il modello da adottare non è quello di Brescia ma quello della provincia di Treviso che fa senza inceneritori come indicato nel contratto di Governo. Estendendo la raccolta porta a porta, in breve tempo la Campania sarà come il Veneto e raggiungendo il 65% non ci sarà mai spazio per costruire nessun nuovo inceneritore». Lo afferma in una dichiarazione il vicecapogruppo M5s in commissione Ambiente alla Camera Alberto Zolezzi, citando i dati Ispra 2016.
«Su dati di fine 2016 e oggi potrebbero esser migliori, infatti parlano di un 47% di differenziata in provincia di Napoli, il 70,9% a Benevento, il 56% ad Avellino, il 51% Caserta ed il 61,3% Salerno. Non sta in piedi industrialmente fare un inceneritore per provincia visto che Benenvento ha solo 28mila tonnellate da smaltire nel 2016 e Avellino 64.000. Si fa prima, costa meno ed è ambientalmente sostenibile estendendere la raccolta differenziata porta a porta a Napoli come De Magistris dovrebbe fare da tempo. Su questo dobbiamo incalzare», ha aggiunto.
«La Campania andrebbe subito al 65% di differenziata con 900mila tonnellate da smaltire, che con il pre-trattamento diventerebbero un 20-30% in meno a smaltimento finale. Cioè 630mila tonnellate.Cioè meno della potenzialità massima di Acerra che è di 725mila tonnellate annuo. Quelli che servono – ha detto ancora Zolezzi- sono investimenti su riduzione, raccolta porta a porta con tariffa puntuale, costruire impianti di selezione, riciclo, recupero materia e compostaggio. Altro che nuovi inceneritori che non sono previsti nel Contratto di Governo» conclude Zolezzi. «Ricordo che il Veneto è una eccellenza mondiale proprio perchè ha pochi inceneritori ed cancellato la costruzione di nuovi forni, puntando sulla raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale, impianti di selezione, riciclo, compostaggio. Concludo ricordando che da uno studio Altesys estenendo il porta a porta in tutta la Campania si potrebbero creare 20mila nuovi posti di lavoro».
©Riproduzione riservata