Rifiuti nel Vallo di Diano, Pellegrino: «Istituiremo un Osservatorio sulla tutela ambientale»

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Rifiuti nel Vallo di Diano, Pellegrino: «Istituiremo un Osservatorio sulla tutela ambientale»

Parole dure dal presidente del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino, all’indomani del nuovo sequestro da parte dei carabinieri di ingenti quantità di idrossido di potassio nel territorio del Vallo di Diano. Ed anticipa la volontà di istituire un Osservatorio sulla tutela ambientale nel territorio del Parco, oltre alla richiesta al ministro Sergio Costa di eventuali iniziative in tal senso.

«Esprimo la mia amarezza e la più totale indignazione per le notizie di questi giorni, – spiega – Ovviamente saranno i tribunali a stabilire le eventuali responsabilità. Premetto che chi pensa solo minimamente di fare profitto personale a danno dell’ambiente che ci circonda è un criminale. Non posso, però, non evidenziare una serie di problematiche sui temi legati proprio alla tutela ambientale. Nonostante l’adozione in Italia della legge sugli ecoreati ottenuta dopo anni di lotta, la nostra legislazione presenta ancora diverse criticità, evidenziate dall’aumento dei crimini ambientali. Chi distrugge un Territorio, quindi la nostra salute e quella dei nostri figli, spesso se la cava con una semplice sanzione, senza considerare le prescrizioni legate alla durata infinita dei processi». 

«Nell’epoca del “dio denaro “ purtroppo per certi personaggi i profitti vengono prima dei valori e degli affetti. – aggiunge Pellegrino – Sono stanco di vedere spesso proprio sui reati ambientali inchieste infinite che si chiudono con un nulla di fatto. Nel frattempo, c’è chi, non conoscendo ciò che realmente è accaduto, continua a parlare di sversamenti, di inquinamento della nostra Terrra, di presenza nei terreni di materiale pericoloso e di falde acquifere inquinate, determinando un ulteriore danno all’immagine della nostra Terra. Magari sono le stesse persone che gridano allo scandalo dello spopolamento e alla fuga dei giovani». 

Poi aggiunge: «Io mi chiedo ma quale famiglia può scegliere di trasferirsi e di venire a vivere nel Vallo di Diano di fronte allo scenario apocalittico descritto? Certamente, qualche grande “esperto “ dirà anche che i tumori sono aumentati e che non bisogna nascondere nulla! Concordo pienamente, ma penso sia arrivato il momento di fare chiarezza e avere risposte certe. Le autorità sanitarie ci dicano il numero delle patologie tumorali presenti nel nostro territorio per poter fare un opportuno e utile confronto con l’incidenza nazionale».

Pellegrino a questo punto passa alle proposte.  «Chiediamo ai nostri legislatori di modificare e soprattutto semplificare la legge sui reati ambientali, perché a mio avviso chi viene trovato in possesso di materiale pericoloso e tossico senza le relative autorizzazioni deve pagare con pene severe, certe e possibilmente immediate; – spiega – sui reati ambientali ci vogliono processi rapidi, ci vogliono pene certe, ci vogliono indagini dedicate. – e inoltre – Chiediamo all’Arpac di analizzare le acque e i terreni dove si presumono siano stati fatti sversamenti. Chi lancia degli allarmi in tal senso ha il dovere e l’obbligo di indicarne i luoghi. Chi sa, parli e si smetta di gettare fango su un Territorio già notevolmente martoriato. Basta con l’omertà, basta con il qualunquismo, basta con le approssimazioni». 

Proposte e incentivi: «È necessario investire sulle attività di prevenzione per una più efficace tutela ambientale e sulle incentivazioni per favorire lo smaltimento lecito dei rifiuti, in particolare di quelli pericolosi, per far sì che chi deve smaltire lo faccia a costi contenuti, evitando che gli stessi si possano rivolgere alle organizzazioni criminali. – dice Pellegrino, che aggiunge – Nei prossimi giorni chiederò un incontro al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa per chiedere iniziative specifiche sui temi elencati. Nel frattempo mi attiverò per istituire nel Territorio del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni un Osservatorio sulla tutela ambientale». 

Infine la riflessione: «Concludo rivolgendo un pensiero e nello stesso tempo una domanda a chi, a prescindere dalle indagini, in cambio di un po’ di soldi inquina e quindi distrugge il nostro territorio. Cosa prova quando la sera ritorna a casa e mette la testa sul cuscino; cosa prova quando incrocia lo sguardo dei figli; cosa prova quando incontra per strada i propri concittadini. Non c’è nulla di più brutto e umiliante di dover abbassare lo sguardo di fronte ai propri amici, ai propri familiari, ai propri figli e purtroppo dubito, persino che lo facciano. Il Vallo di Diano è la nostra Terra, alziamo lo sguardo e difendiamolo nel rispetto dei sacrifici che hanno fatto i nostri nonni e per l’amore che abbiamo per i nostri figli, ogni tanto ricordiamoci di essere umani», conclude il presidente.

 

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