Sala Consilina, raccolti 1000 euro alla Maratona di basket in memoria di Dorotea Di Sia
| di Pasquale SorrentinoSport, festa ma soprattutto solidarietà. La settima edizione del Maratona di Basket “Maria Dorotea Di Sia” ha visto la partecipazione di centinaia di cestisti di ogni categoria provenienti dall’intero territorio della provincia di Salerno. Tutti insieme nel ricordo di Dorotea, morta nel maggio 2014 a causa di un incidente stradale, e nel segno della ricerca contro la Sindrome di Rett.
Un assegno da 1000 euro, frutto dei liberi contributi di chi ha partecipato ed ha assistito all’evento tenutosi al Palazingaro di Sala Consilina, è stato staccato in favore della onlus ConRett, associazione di genitori uniti contro la sindrome di Rett, una grave patologia progressiva dello sviluppo neurologico che colpisce quasi esclusivamente le bambine, con un’incidenza di circa 1 caso su 10mila. L’evento è stato organizzato da Diesel Tecnica Pallacanestro Sala Consilina, Asd Polisportiva Basket Sala Consilina, ConRett onlus, associazione culturale Dorothy Dream, con il patrocinio del Comune di Sala Consilina, ed è stato reso possibile grazie al sostegno della Banca Monte Pruno. Presenti la vicepresidente di Conrett Onlus, Agnese Alberti, madre di Lua, una bimba di 10 anni affetta proprio dalla sindrome di Rett, i genitori di Dorotea di Sia, Donato e Pietrina Paladino, e la presidente della Diesel Tecnica Sala Consilina (oltre a tutti gli istruttori), Simona Sica. Tanto pubblico in una no-stop di 12 ore caratterizzata da tornei di minibasket, amichevoli giovanili – categorie femminili, amichevoli senior – genitori vs figli.
«Il messaggio che deve passare – dichiara la Sica – è che lo sport è passione, amore, solidarietà ed unione; soltanto uniti, infatti, si riescono a raggiungere risultati importanti. Ed in questa Maratona in ricordo di Dorotea lo abbiamo dimostrato. Ora abbiamo ricominciato dopo il Covid, e non è stato semplice. Ma anche questi mille euro rappresentano un bel risultato in favore della ricerca contro la Sindrome di Rett. Veder giocare bambini ed adulti e vedere tanta gente al palazzetto non può essere che essere una grande soddisfazione per tutti noi».
«Dorotea amava lo sport e la pallacanestro in particolare, l’aveva praticata da piccola – aggiunge Pietrina Paladino – Sono molto emozionata nell’osservare questi bambini e ragazzi giocare ma anche nel rivedere vecchi amici di mia figlia. Stiamo gettando un buon seme ed è giusto che i giovani riflettano sull’importanza sia della salvaguardia della vita che del sostegno alla ricerca contro queste brutte malattie».
1Maria Dorotea è nel nostro cuore – sottolinea Agnese Alberti – La battaglia mia, di Lua e di tanti altri genitori con figli e figlie nella stessa condizione di mia figlia prosegue, dopo lo stop causato dalla pandemia, con ancor più vigore».
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