Davanti al giudice Massimo Loviso sindaco di Polla
| di Federico MartinoLa decisione, che vedrà il primo cittadino di Polla comparire davanti al collegio giudicante del Tribunale di Sala Consilina il prossimo 14 Aprile per due distinti procedimenti penali è stata adottata nella mattinata di ieri dal giudice per l’udienza preliminare Luciano Di Transo che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto Procuratore della Repubblica di Sala Consilina.
Il sindaco di Polla dovrà difendersi nel primo procedimento dalle accuse di abuso di atti di ufficio e falso ideologico. Nel secondo procedimento penale invece il reato ipotizzato è l’omissione di atti di ufficio.
A far finire sotto processo Loviso sono stati due esposti presentati alla Procura della Repubblica da due persone residenti nel comune di Polla.
Nel primo esposto, presentato all’inizio dello scorso anno veniva denunciato l’abuso di atti di ufficio compiuto nell’ambito della cessione da parte del Comune ad un privato di un cosiddetto “relitto stradale”.
La persona che ha fatto la denuncia, culminata nel rinvio a giudizio per abuso di atti d’ufficio e falso ideologico, aveva presentato circa due anni fa istanza di acquisto del pezzo di strada in questione che si trova tra due proprietà. All’istanza però non riceve alcuna risposta ed ogni volta che chiedeva notizie al Comune in merito alla sua domanda riceveva risposte evasive.
Dopo un anno si scopre che un’altra persona aveva presentato la medesima istanza e nel giro di poche settimane con una delibera di giunta il “relitto stradale” era stato assegnato a chi aveva presentato la seconda istanza.
Il pezzo di strada era stato venduto senza che ci fosse una delibera di consiglio comunale ed escludendo ogni possibile trattativa con chi aveva presentato la prima istanza. Insieme a Massimo Loviso sono stati rinviati a giudizio anche l’ex segretario comunale ed i componenti della giunta comunale che hanno firmato la delibera di cessione del “relitto stradale”.
Nel secondo processo dove l’ipotesi di reato è l’omissione di atti d’ufficio tutto è partito dell’esposto del proprietario di un’abitazione per il mancato ottemperamento di una ordinanza emessa dal sindaco per il ripristino e la messa in sicurezza e il ripristino delle condizioni di normale igienicità di un’abitazione in condizione fatiscenti.
In questo caso oltre al sindaco è stato rinviato a giudizio anche un geometra dell’ufficio tecnico comunale.
fonte: ondanews.it
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