Salati s’infuria: «La sanità del Cilento fuori dalla nuova programmazione di Squillante»

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Salati s’infuria: «La sanità del Cilento fuori dalla nuova programmazione di Squillante»

«La sanità cilentana esclusa ancora una volta dal Tavolo di programmazione da una monocratica decisione del direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante. Per cui le esigenze dei cittadini utenti non saranno tenute in conto nella proposta che sarà inviata alla Regione Campania». A dirlo è Andrea Salati, sindaco di Gioi e presidente del Comitato dei sindaci del distretto sanitario di Vallo della Lucania. «Nonostante i drammatici fatti di questi giorni – continua – chiedono un’inversione di tendenza rispetto all’amministrazione di un uomo solo al comando, come definisce Squillante l’on. Gambino». «Sono stato costretto a rispondere alle accusa del direttore generale anche attraverso la Stampa perché nessuna comunicazione ufficiale di esclusione  è giunta al sottoscritto all’indomani dell’invio dei nominativi dei sindaci in rappresentanza del Distretto di Vallo della Lucania, richiesti dal direttore generale».

Salati fa riferimento al tavolo istituzionale convocato da Squillante a Nocera Inferiore per proporre un nuovo piano ospedaliero e territoriale. L’invito non è arrivato ai sindaci di ben 11 distretti (a parte Capaccio-Roccadaspide e Salerno) perché « i sindaci non hanno potuto o saputo indicare un unico componente tecnico, condiviso dai comuni afferenti, com’era stato loro richiesto per garantire un razionale svolgimento dei lavori», aveva detto il diggì. Insomma, per Salati «l’elaborazione del nuovo Piano Ospedaliero nasce sotto una cattiva stella – afferma il sindaco – Il Direttore Generale ha composto un Tavolo tecnico a suo piacimento, addirittura ignorando la documentazione inviata dal sottoscritto per portare a compimento il suo disegno di avere un tavolo di suo gradimento».

«Inviati i nominativi» «I fatti – prosegue – smentiscono le dichiarazioni date alla stampa dal direttore generale, che oltraggiano la dignità dei sindaci, che a sua differenza occupano un posto assegnato democraticamente dalle popolazioni amministrate e poi creano sconcerto perché false e tendenziose. I fatti parlano chiaro. Il 21 gennaio il sottoscritto ha inviato via mail, via fax, per posta normale i due nominativi (il sottoscritto, sindaco di Gioi, e Toni Aloia, sindaco di Vallo della Lucania,) scelti dall’assemblea dei sindaci per il tavolo tecnico come richiesto dal direttore generale, spiegando che erano stati scelti due e non un solo rappresentante perché il distretto di Vallo della Lucania accorpa un territorio vasto e variegato in cui la sanità è precaria nel quotidiano. ll tutto fu accompagnato pure da una telefonata alla segreteria».

«Da allora silenzio assoluto, che è stato interpretato come assenso, invece d’improvviso è stato interrotto dalle inopportune e offensive dichiarazioni alla stampa del Direttore Generale che di fatto in questo modo anomalo convocava il tavolo tecnico per venerdì 27 marzo. – continua – Quindi solo dalla stampa ho appreso l’esclusione del distretto di Vallo della Lucania e di concerto del territorio cilentano a sud della Provincia, che rimane così privo di una qualsiasi interlocuzione e proposta tese a migliorare la precaria situazione attuale, come richiesto dalle popolazioni amministrate». «Io non ci sto – conclude il presidente del comitato dei sindaci – Impugnerò nelle sedi competenti (ho già informato il presidente della giunta tegionale onorevole Caldoro che è anche commissario per la sanità) la regolarità del Tavolo tecnico e l’illegittimità delle decisione che il Tavolo adotterà. Del resto,  – conclude Salati – il direttore generale ha compiti di  gestione e non programmatori che sono di competenza di chi lo ha nominato, ossia della Regione Campania, a cui deve dar conto di queste sue azioni incomprensibili ed inaccettabili».

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