Intervista a La Camera. ”Cosa vuol dire calcio nel cilento?”
| di Luca De MartinoDietro ad ogni vittoria c’è un meticoloso lavoro di allenamento, soprattutto tra i professionisti. Abbiamo intervistato il dott. Luciano La Camera, istruttore di Scuola Calcio FIGC e allenatore di base UEFA B, per capire meglio le tecniche di allenamento che si utilizzano nel calcio e in particolar modo tra le squadre cilentane.
D – Dott. La Camera la sua più grande passione è il calcio. Come è nata questa passione e come si è evoluta nel desiderio di diventare un allenatore?
R – La passione per il calcio è nata in Gran Bretagna, dove sono nato, e ho praticato inizialmente questo sport sui prati verdi inglesi. Nel 1978 mi sono trasferito con la famiglia a Salerno, dove ho militato per diverse società Salernitane e campane. Terminato la mia lunga carriera da calciatore, ho voluto insegnare il calcio, prima ai giovani, per poi gestire le prime squadre.
D- Lei, essendo di Salerno ed essendo stato un calciatore prima di far parte della schiera degli allenatori, conoscerà certamente le tecniche di allenamento che vengono adottate a Salerno e in particolar modo nel Cilento, di cui ci occupiamo prevalentemente. Che giudizio ci può dare relativamente a queste tecniche e in cosa, secondo Lei, è necessario migliorare?
R – Ogni allenatore quando si accinge ad assumere la responsabilità della guida di una squadra deve avere ben chiaro il significato della parola “allenamento”.
In modo estremamente generale, le tecniche d’allenamento è un processo che produce un cambiamento motorio, fisico, cognitivo e affettivo.
L’allenamento sportivo è preparazione fisica, tecnico-tattico, intellettuale, psichica e morale dell’atleta realizzata attraverso esercizi fisici.
Possiamo in fine definire l’allenamento come l’insieme di tutti gli interventi diretti al miglioramento dei fattori modificabili che influenzano la prestazione per ottenere il migliore rendimento. Detto questo e conoscendo molti allenatori nella realtà cilentana, il mio giudizio è più che positivo.
D – Quante promesse del calcio salernitano sono rimaste tali e perché a suo parere?
R – Oggi il calcio è cambiato, i ragazzi non vogliano più fare la gavetta, e per questa ragione che tante promesse del domani si perdono per strada.
D – Come potrebbero le Amministrazioni locali salernitane aiutare concretamente i giovani e i giovanissimi lungo questo percorso sportivo, tanto affascinante quanto complicato?
R – Investire di più le risorse finanziarie verso le piccole società sportive che ogni giorno scendono in campo per formare calciatori e uomini per il domani.
D – Esiste il doping nelle nostre piccole realtà?
R – Non credo!!!!
D – In conclusione, il calcio nell’immaginario collettivo è sempre più considerato come la “strada facile” per guadagnare molti più soldi rispetto ad un lavoro normale. E’ corretta questa visione e cosa consiglia ai ragazzi che tentano di percorrere questo cammino.
R – Se il calcio viene considerato in questa maniera, è meglio non iniziare nessun percorso, ma il consiglio più concreto che posso dare ad un giovane talento è quello di abbinare sempre a pari passo lo studio con il calcio.
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